MARCO BROGI
Cronaca

Granfondo di Monteriggioni I proprietari dei terreni insorgono "Non riconosciuto il nostro ruolo"

Annullata la gara di mountain bike: "Contro di noi attacchi che riteniamo sconsiderati e dannosi per tutti"

Granfondo di Monteriggioni I proprietari dei terreni insorgono "Non riconosciuto il nostro ruolo"

di Marco Brogi

Il clamoroso rinvio della 31ª edizione della Granfondo Castello di Monteriggioni di mountain bike continua a tenere banco. La prestigiosa gara sui sentieri della Montagnola avrebbe dovuto svolgersi domenica 19 marzo, ma l’organizzazione, il Team Bike Pionieri, è stata costretta ad annullare l’evento per la mancata concessione dell’uso dei terreni dove passa la corsa da parte dei proprietari, che hanno costituito il ‘Comitato Silvicoltori’, spiegando i motivi del loro no.

"A fronte di mesi di critiche accese e ininterrott – affermano – abbiano chiesto solo un attestato di collaborazione e di corretto riconoscimento del nostro ruolo di manutentori ambientali. Ma così purtroppo non è stato. Esprimiamo il nostro sincero dispiacere per il mancato raggiungimento di un accordo, peraltro quasi concluso, che avrebbe consentito il regolare svolgimento della manifestazione".

Critiche, quelle a cui fanno riferimento i proprietari dei terreni che fanno da cornice all’evento, giunte da alcune associazioni ambientaliste e che riguardavano la conservazione del patrimonio boschivo. "Il 27 febbraio ci siamo incontrati con gli organizzatori e l’amministrazione comunale di Monteriggioni – aggiungono i proprietari dei terreni – individuando una semplice soluzione: un comunicato stampa nel quale fosse riconosciuto che la manifestazione si sarebbe svolta, come ogni anno, anche grazie alla corretta e attenta conservazione dell’ambiente e della viabilità agriforestale da parte dei proprietari dei terreni. Purtroppo questi semplici e basilari concetti negli ultimi tempi sono stati messi in dubbio da attacchi che riteniamo sconsiderati e dannosi per tutti".

E infine: "Il Coordinamento Silvicoltori si pone l’obiettivo prioritario di ristabilire la verità dei fatti e consentire alle aziende di poter continuare a lavorare nel pieno rispetto della legalità, come sino ad oggi fatto. I silvicoltori riteniamo abbiano il diritto, nel rispetto delle normative vigenti, di ‘coltivare’ il bosco, così come sempre è stato storicamente fatto. I silvicoltori, così come in passato, sono sempre pronti a dare la loro disponibilità ma soltanto in un contesto di chiarezza e rispetto reciproco".