Gli ebrei senesi e quel viaggio senza ritorno ottanta anni fa

In occasione dell'80° anniversario della deportazione degli ebrei senesi, l'Istituto storico della Resistenza senese ricorderà l'evento con una riedizione della mostra documentaria curata da Anna Di Castro, Fabio Masotti e Manola Ida Venzo. Una riflessione sulla criminogena ideologia del regime fascista e nazista basata su razzismo e antisemitismo.

segue dalla prima

Il percorso dei deportati senesi ha date certe: il 6 novembre vengono rinchiusi alla caserma Lamarmora, il 7 condotti su mezzi militari a Firenze e poi a Fossoli da dove partono per Auschwitz insieme ad altre centinaia di ’non ariani’. Qui arrivano il 14 novembre; subito dopo la selezione e per la maggioranza di loro la morte nelle camere a gas del vicino campo di Birkenau. Altri nostri concittadini ebrei, la maggioranza della comunità, riuscirono ad evitare la cattura e a trovare rifugio presso conoscenti o religiosi che, a rischio della propria vita, li salvarono disobbedendo alle autorità fasciste.

Questi i fatti. Ora due brevi riflessioni. Primo: la deportazione non fu che l’atto conclusivo di un percorso criminogeno che il regime fascista aveva intrapreso fin dal 1938 con la ’creazione del nemico ebreo’, il censimento degli ebrei, disposto dalla direzione generale per la demografia e la razza del ministero dell’Interno, e una serie di norme - le Leggi per la Difesa della Razza - che portarono ad un progressivo allontanamento degli ebrei dalla vita sociale: espulsioni dai posti di lavoro, dalle aule scolastiche, limitazioni progressive di movimento, di possesso di tutta una serie di beni. L’ultimo passo di questo percorso fu la ghettizzazione, la deportazione e infine lo sterminio.

Seconda considerazione. Mentre l’opinione comune tende ad attribuire questo crimine ai ’cattivi tedeschi’, le testimonianze dei sopravvissuti senesi sono concordi nel dire che la razzia del 6 novembre 1944 fu opera congiunta dei fascisti della Rsi e dei nazisti. E non poteva essere altrimenti, vista l’ideologia delle due dittature che faceva del razzismo e dell’antisemitismo una delle base fondanti del loro credo.

A ottanta anni dalla deportazione degli ebrei senesi, oggi 6 novembre, alle ore 18, l’Istituto storico della Resistenza senese e dell’età contemporanea ricorderà quell’evento alle Stanze della Memoria, in via Malavolti 9; nell’occasione sarà presentata una riedizione, rivista e arricchita, della mostra documentaria già curata da Anna Di Castro, Fabio Masotti e Manola Ida Venzo.

Fabio Masotti