Giuseppe, l’uomo della Luna decollato da Siena

Ha 33 anni ed è senese doc l’ingegnere responsabile delle videocamere della Redwire Space oggi in orbita intorno al satellite terrestre

"Babbo, ma quanto è lontana la Luna dalla Terra?". È la domanda curiosa di un bambino che fin da piccolo ha chiaro il suo posto nel mondo, o meglio, nello spazio. Un bambino che non disegna prati fioriti, ma il pianeta in cui vive, circondato da stelle e satelliti. La storia è quella di Giuseppe Pasqualino, senese, classe 1990, partito dal liceo scientifico Galilei per approdare alla Colorado School of Mines, un american dream coronato da una laurea in ingegneria fisica e un master in ingegneria meccanica.

Non è la classica vicenda di un cervello in fuga, ma di un ragazzo come tanti che per inseguire il suo sogno ha dovuto emigrare negli States, rimboccandosi le maniche come cameriere durante l’estate, alla ricerca di possibilità che tutt’oggi il nostro Paese non può offrire. Più di 10 anni di esperienza in ruoli tecnici spesso sovrapposti, la borsa di studio ottenuta grazie alla sua altra grande passione: il calcio. Un passato tra Promozione ed Eccellenza che gli ha fruttato la corsia preferenziale di un sistema, quello americano, che riconosce i meriti sportivi tanto quanto quelli accademici. Che comunque, nella carriera di Giuseppe, non sono mai mancati. E che dopo un’occasione sfumata all’ultimo, con la chiamata dalla company di ingegneria spaziale ‘Sierra Nevada’ risoltasi nel giro di poche settimane in seguito alla mancata vincita di un concorso da parte dell’azienda, lo hanno portato a diventare responsabile delle funzionalità dei sistemi di fotocamere e videocamere della ‘Redwire Space’ (ex ‘Deep Space Sistems for Nasa’), attualmente in orbita e usate nella missione spaziale ArtemisOrion. Sistemi sviluppati dallo stesso Giuseppe e basati su una serie innovativa di modifiche apportate al modello classico della videocamera go-pro per adattarle all’ambiente spaziale, con 13 installazioni interne ed esterne nelle capsule Orion. Una nuova avventura sulla Luna, destinata a proseguire in futuro su Marte, che porterà con se un po’ di Siena. Perché nonostane il presente e futuro di Giuseppe sia negli Usa, dove si è sposato ed è nata la sua meravigliosa bambina, la Città del Palio è e sarà sempre parte della sua vita.

"Siena è sempre nel suo cuore – racconta il padre, Luigi – ma lo spazio è il suo habitat naturale. Fin da piccolo, quando mi tartassava di domande alle quali spesso non riuscivo a rispondere. Per trovare la propria strada ha dovuto spostarsi in America, che è avanti anni luce e offre molte più possibilità per chi vuole specializzarsi in ingegneria aerospaziale. Appena esci dal college, hai la possibilità di inserirti nelle aziende che ti hanno seguito nei vari stage curriculari, un modello da imitare. La storia di Giuseppe non deve essere un vanto, anche se da babbo posso solo essere orgoglioso, ma un esempio per tutti quei ragazzi che hanno un sogno e che spesso si pongono da soli limiti nell’inseguirlo. E allo stesso modo, deve ricordare a tutti noi come i nostri ragazzi, nel mondo, sappiano farsi valere ed essere vere e proprie eccellenze: qualcosa che troppo spesso dimentichiamo. A fallire in Italia nella maggior parte delle volte non sono i giovani, ma il sistema".

E anche se la fatica e la distanza da casa si fanno sentire, Giuseppe coglie il frutto del suo lavoro, vedendo le sue creazioni per la prima volta in orbita. Una soddisfazione unica per un ragazzo nato nell’universo senese e adesso satellite del futuro dell’universo.

Andrea Talanti