ANGELA GORELLINI
Cronaca

Giro d’Italia e polemiche. Le categorie: "Street food, quali vantaggi per Siena?"

Confcommercio e Confesercenti criticano la risposta di Lorè in consiglio "Ha citato come positive le ottomila presenze alla Lizza, non siamo d’accordo".

Un’immagine del mercatino allestito alla Lizza nei giorni dell’arrivo del Giro

Un’immagine del mercatino allestito alla Lizza nei giorni dell’arrivo del Giro

Non si sono ancora placate le polemiche sulle spese sostenute per il concerto di Giusy Ferreri allo stadio, che si alzano ora quelle di Confcommercio e Confesercenti su un’altra manifestazione collaterale, il mercatino alla Lizza. "L’arrivo di una tappa del Giro d’Italia è sempre un’occasione di grande interesse oltre che di prestigio per la città interessata. Ma mettere tra i risultati positivi le ottomila presenze allo street food piazzato alla Lizza non ci trova d’accordo". È quanto sostengono in una nota le due associazioni di categoria.

"Sul Giro, Siena non fa eccezione, le esperienze delle Strade Bianche del resto già da qualche anno ci dimostrano la valenza degli eventi legati al mondo del pedale – aggiungono le associazioni –. Come in tutte le manifestazioni ci sono però alcune cose che non hanno funzionato al meglio e altre che non hanno proprio funzionato".

Al di là della polemica sui costi, Confcommercio e Confesercenti prendono però spunto da un altro passaggio della replica in consiglio comunale dell’assessore Lorenzo Lorè: "C’è stato in questo frangente un passaggio dell’assessore allo sport, nella sua risposta all’interpellanza, che francamente non ci è piaciuta. Ovvero le presenze nello street food. Sono ottomila persone tolte al sistema della ristorazione senese in tutte le sue espressioni, in favore di soggetti che dopo tre giorni hanno preso e se ne sono tornati a casa loro. Quale vantaggio ha portato alla città questa iniziativa?"

E ancora: "Forse il parcheggio Fortezza chiuso per un’intera giornata in occasione del concerto nello stadio? Per quale motivo, come avviene in altri casi, non è stata chiesta la collaborazione alle associazioni di categoria e agli operatori del territorio?".

Confcommercio e Confesercenti sottolinea che "spesso negli incontri con l’amministrazione viene detto che l’obiettivo è alzare la qualità dell’offerta per attrarre un turismo più qualificato. Bene, si può essere d’accordo sul concetto generale fermo restando che prima si deve costruire un progetto serio e attuabile e non procedere con provvedimenti spot che non producono altro che confusione".

"Un punto fermo deve essere che qualunque evento deve essere visto in funzione di una ricaduta sulla città e sul territorio – osservano le associazioni –. E questo punto non è solo una banale espressione autarchica, ma è soprattutto rispetto per le attività che in questa città vivono e lavorano 365 giorni, pagando le tasse e i tributi comunali, dando lavoro a centinaia di persone, mettendosi costantemente in gioco perché per chi ha un’impresa non esistono ammortizzatori sociali".

"Il problema, caro assessore – concludono – non sono le decine di migliaia di euro che in questa occasione da Siena sono emigrate chissà dove, il problema è il metodo, sono le modalità con cui certi eventi si gestiscono, che spesso creano più malcontento anche dell’aspetto economico".