Come il Palio si trasforma: un tempo e chissà cosa penserebbe di questo 2023 un senese come Marcello Giachetti. Per la carriera del 1959 tre soggetti sono suoi, fra cui la mitica Gaudenzia, e poi Failla e Lola IV. Un nome da mettere in evidenza e non soltanto per essere stato sempre associato alla grande cavalla Gaudenzia, che ha curato come un figlio fino all’ultimo giorno, ma anche per altri soggetti che ha portato sul tufo. Come allevatore ha vinto cinque volte: quattro con la grigia e una volta con Beatrice, nell’agosto del 1962, iniziando un lungo percorso con cavalli come Gina, all’inizio del decennio cinquanta, toccata in sorte al Nicchio, alla Torre e al Bruco. Uno di quei personaggi che hanno fatto la storia della Festa e che meriterebbe una sorta di Albo d’Oro di veri e propri mecenati della Piazza. Certo che la scoperta di Gaudenzia ha influito nella sua vita di cavallaio, perché entrare nella leggenda e nella letteratura paliesca non è cosa da poco. Del resto la famiglia Giachetti si è dedicata con passione al mondo dei cavalli del Palio, da Benito a Marcello, tutti personaggi ormai senza tempo.
Massimo Biliorsi