
Un carabiniere mostra le lesioni dell'uomo
Siena, 3 agosto 2018 - «E’ vero, hanno fissato la data del processo ai miei suoceri. Ma questo non cancella la nostra paura. Ho fiducia nella giustizia ma so che la pena nel caso non sarà molto alta. E temo che quando la madre di Azzurra uscirà dal carcere l’incubo riprenderà». Parla al plurale Michael Cariglia, l’uomo che i genitori della moglie, Azzurra Moreci appunto, hanno tentato di sfregiare più volte con l’acido perché ha osato sposare la figlia, 27 anni più giovane di lui che ne ha 48. La procura di Torino è così sicura del quadro emerso dall’indagine che il pm Lisa Bergamasco ha chiesto il giudizio immediato per entrambi: l’udienza è fissata il 19 ottobre. L’accusa? Lesioni gravissime.
SAREBBERO stati Pierino Comodari, 53 anni, originario di Locri, e Isabella Concialdi, 45 anni, di Barberino Val d’Elsa, l’ex moglie, ad ordinare due agguati in cui sicari per ora rimasti senza un nome hanno gettato addosso a Cariglia acido ustionante, colpendolo al volto. La prima volta è accaduto il 23 febbraio scorso a San Gimignano, in località Fugnano. Stava passando in auto quando una persona gli aveva urlato ‘pedofilo’ svuotando contro di lui una borraccia da ciclista con l’acido, che l’aveva raggiunto alla mano con cui si era fatto scudo. A Torino la seconda aggressione, quella più grave. Ecco perché l’inchiesta è coordinata dalla procura piemontese anche se condotta dai carabinieri di Poggibonsi. «I militari della compagnia valdelsana ci sono stati particolarmente vicini, li ringrazio molto», sottolinea Cariglia. Che nel giugno scorso, però, dopo l’arresto a maggio dei suoceri, era ripiombato nell’incubo venendo aggredito una terza volta in strada, sempre nella nostra provincia. Andava a comprare le sigarette quando gli hanno tirato un liquido corrosivo. «Come stanno le mie ferite? Migliorano, ma il caldo certo non aiuta. Tendono a sanguinare», spiega l’uomo che di professione fa il cuoco. E continua a guardarsi le spalle.