Anche nel nostro tribunale si vedono gli effetti e le ricadute della riforma Cartabia che ha introdotto la querela obbligatoria per alcuni reati. Compreso il furto aggravato. Accade così che uno degli episodi che nel 2019 aveva fatto discutere sulla sicurezza a Siena – il furto nello spogliatoio di un bar del San Niccolò ai danni di due addette – sia finito con la formula "non doversi procedere". Imputato era un marocchino inizialmente indagato dalla polizia. C’era stata poi la richiesta di archiviazione ma il gip aveva fatto l’imputazione coatta. Arrivando all’udienza davanti al giudice Sonia Caravelli (nella foto). Lo straniero, difeso dagli avvocati Laura Franci e Marta Pacchierotti, ha dato un piccolo risarcimento alle parti offese (ma non costituite parte civile) che hanno ritirato la querela. Poiché appunto l’accusa era di furto aggravato, è entrata in gioco la riforma Cartabia a seguito della quale il giudice ha, come detto, dichiarato il "non doversi procedere". Non c’è stata necessità di ascoltare testimoni per accertare la responsabilità. Solo un caso: ogni giorno se ne verificano numerosi.
CronacaFurto dentro lo spogliatoio del bar Querela ritirata, il processo finisce