
Don Domenico Poeta: "Il nostro è un pellegrinaggio di fede e speranza"
Messaggeri di pace a piedi sulla Francigena con destinazione San Pietro. Sono partiti due giorni fa da Radicofani e stanno camminando di buona lena sulla millenaria via dei pellegrini. Una decina in tutto, guidati da don Domenico Poeta, parroco della curia di Siena, dormono nelle foresterie, mangiano come e dove capita, si fanno compagnia, si danno una pacca sulle spalle quando la fatica alza la voce. E soprattutto pregano.
"Su invito di Papa Leone XIV, preghiamo per la pace, per una pace disarmata e disarmante – racconta don Domenico –. Siamo un gruppo spontaneo, uomini e donne che hanno deciso di unirsi per un pellegrinaggio di fede e di speranza che dopo tutta una serie di tappe ci porterà il primo giugno a San Pietro. Arriveremo a Roma per il Giubileo della famiglia e quello sarà un gran giorno". Lasciata Radicofani, i camminatori della pace ieri hanno fatto sosta ad Acquapendente. Oggi saranno a Bolsena, domani a Montefiascone, martedì a Viterbo, mercoledì a Vetralla, giovedì a Sutri, venerdì a Campagnatico, sabato a La Storta, il primo giugno a San Pietro. Un cammino di pace coerente con lo stato d’animo della Francigena, la via dei pellegrini, della fede, ma anche di chi cerca Dio, portatrice senza saperlo di un messaggio sano, bello, un messaggio di fraternità, unione tra i popoli.
La Francigena è stata nei secoli e lo sarà per sempre la strada dell’incontro, dell’accoglienza, ha accolto tutti: re e poveracci, principesse e prostitute, ricchi mercanti e contadini. Percorrerla a piedi, a contatto la terra e la polvere, significa anche fare un viaggio dentro noi, un viaggio che può raccontarci tante cose del nostro interno, delle sue luci, delle sue ombre, delle sue zone più nascoste. I ‘nostri’ dieci viandanti in cammino in questi giorni sono spinti dalla fede, un dono prezioso, come l’obiettivo delle loro preghiere: la pace. Indispensabile come l’aria, l’acqua, il pane.