
Fuoco incrociato sui conti. Opposizione all’attacco
Fuoco incrociato sui conti del Comune. La prima criticare i numeri e le strategie di Palazzo pubblico è stata la capogruppo Pd Giulia Mazzarelli: "Il bilancio, nonostante sia il primo di questa amministrazione, ha già il sapore di un bilancio di fine mandato: manca la visione della città nel lungo periodo. La tendenza sembrerebbe quella, in continuità con la giunta De Mossi, di gestire l’ordinaria amministrazione senza una pianificazione di interventi strutturali e senza un’idea o un fil rouge che tenga insieme i vari interventi. Manca insomma la parte più importante, cioè l’immagine della città tra cinque anni".
Secca la replica di Silvia Armini, Le Biccherne: "Siamo di fronte a un bilancio prudente con investimenti e programmi che possono essere realizzati. C’è il costante monitoraggio di entrate e spese correnti. Insomma, non è un ’libro dei sogni’". Per Gianluca Marzucchi, Polis, "il Pnrr impegnerà in maniera quasi totale gli uffici. Il rischio sarà la difficoltà di adeguare i vari progetti alla realtà che muta". E ancora: "Per il triennale, non posso non esternare la delusione di non trovare risorse adeguate per il recupero del patrimonio immobiliare abitativo".
La Dem Gabriella Piccinni ha proposto all’amministrazione di adottare il ’Bilancio di genere’, mentre Anna Ferretti (Progetto Siena) si è mostrata molto critica: "Mi auguro che l’anno prossimo la documentazione non venga inviata ai consiglieri alla vigilia di Natale – è stata la premessa –. Nel Bilancio di previsione e nel Dup non vedo né novità né l’ampio respiro promesso dal sindaco in campagna elettorale. Su Commercio e Turismo mi aspettavo di più, i Consigli d’area sono senza indicatori, le politiche giovanili sui Neet (chi non studia e non lavora) hanno numeri irrisori. Non parliamo poi di rifiuti e politiche per la casa".
Marco Falorni, Udc e Pierluigi De Angelis, FdI hanno difeso Dup e Bilancio di previsione, mentre Alessandro Masi (Pd) ha commentato: "Nessuna novità sostanziale per i servizi e gli investimenti nelle politiche sociali, nella cultura, nell’edilizia Erp e nei trasporti. Niente nuove nemmeno sulla pressione tributaria per famiglie e imprese, che passa da 1105 a 1147 euro pro capite. Nessun impegno sulle agevolazioni per Imu e Irpef. C’è poi il problema della bassa riscossione: Sigerico accerta, ma non riscuote abbastanza. Si sono avute basse riscossioni sulle multe, che hanno inciso sull’aumento dei residui attivi, che nel 2023 sono stati 114 milioni. Il bilancio triennale di previsione passa da 257 milioni nel 2023 a 186 nel 2024, lasciando le cose come stanno. L’inerzia e la conservazione non sono tollerabili".
C.B.