di Laura Valdesi
SIENA
Ha detto ’no’ su tutto il giudice Elena Pollini che doveva sciogliere la riserva sulle richieste e le eccezioni avanzate dai difensori dei contradaioli di Onda, Nicchio e Valdimontone nell’udienza dell’11 maggio per i fronteggiamenti in Piazza del 17 agosto 2015. Di conseguenza all’inizio del prossimo anno, salvo novità, dovrebbe arrivare la sentenza su quello che viene considerato il processo ’madre’, visto che proprio prima del Palio si è aperto l’altro dove ulteriori contradaioli vengono accusati, oltre che di rissa, anche di resistenza a pubblico ufficiale.
Due mesi per studiare bene la vicenda, che è arrivata sul tavolo del giudice Pollini dopo il ritorno del collega Ottavio Mosti a Livorno. Quest’ultimo aveva ipotizzato una possibile perizia per l’identificazione degli imputati che, tuttavia, "non è mai entrata nel processo", aveva evidenziato il pm Faina. E che non è stata presa in considerazione ora dal giudice che l’ha ritenuta superflua. Insomma, ci sono già elementi sufficienti al riguardo ma anche per arrivare alle battute finali del processo, ripreso dopo 26 mesi di stop a causa della pandemia.
Oltre a dire ’no’ alla perizia, ha rigettato anche l’eccezione di nullità dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari che era stato argomentato dall’avvocato Fabio Pisillo che con il figlio Giulio assiste larga parte dei montonaioli. Niente da fare anche per la richiesta di integrazione probatoria avanzata dai legali Michele Bellandi e Bernarda Valente che difendono un contradaiolo dei Servi. Volevano ascoltare Giovanni Mazzini per una valutazione antropologica e sociologica. Niente da fare. Così come non è stata accolta la scriminante dell’articolo 50 del codice penale, il consenso dell’avente diritto per cui chi partecipava ai fronteggiamenti era consapevole del rischio relativo. Tesi avanzata con forza dall’avvocato Luigi De Mossi.
Cosa succede adesso? Il giudice Pollini è stato chiaro. Se qualcuno degli imputati vuole fare dichiarazioni spontanee ne avrà l’opportunità nell’udienza del 14 novembre prossimo. In caso contrario, in tale data inizierà a parlare il pm Sara Faina analizzando le posizioni di tutti i contradaioli imputati. Si prosegue il 19 dicembre, sempre alle 9,30, un’udienza straordinaria fissata dal giudice. E il 16 gennaio 2023 potrebbe arrivare la sentenza, salvo novità. Forse ne servirà qualche altra ma certo è che il primo verdetto sui fronteggiamenti dell’Assunta 2015 si avvicina dopo sette lunghi anni.