REDAZIONE SIENA

Foto dal cantiere del Santa Maria Pacini in mostra

Da domani al 8 ottobre, il Santa Maria della Scala ospita una mostra di Federico Pacini, artista senese, con 40 fotografie scattate durante il restauro del 2014. Uno sguardo sulla città e il suo paesaggio.

Foto dal cantiere del Santa Maria Pacini in mostra

Il Santa Maria della Scala ospita una nuova mostra di un grande artista senese: da domani fino all’8 ottobre le fotografie realizzate da Federico Pacini nel cantiere del Santa Maria della Scala saranno al centro dell’esposizione ’Federico Pacini. Fotografie dal Cantiere’. Una mostra che evidenzia lo sguardo anti-spettacolare che Federico Pacini, nato a Siena 46 anni fa, concentra sulla città e il suo paesaggio. Le 40 fotografie sono state scattate durante i lavori di restauro del 2014, che hanno cambiato la secolare destinazione d’uso dell’Antico Spedale da luogo di accoglienza e cura a luogo di cultura. "La mostra ha un valore importante per la città e per il Santa Maria – ha dichiarato il sindaco Nicoletta Fabio -. Gli scatti raccolti da Pacini durante l’allestimento del cantiere offrono uno spaccato sulle funzioni ricoperte per secoli da questa struttura e sui lavori effettuati per restituirla alla città con una funzione nuova, ma non meno importante: quella culturale". Federico Pacini, laureato all’Università di Siena, vanta una corposa produzione artistica; le sue opere sono presenti nelle Collezioni del Musée de la Photographie di Charleroi, del Research Center and Archive Photography di Lestans, del Museo Nazionale del Cinema di Torino, della Fondazione Alinari per la fotografia di Firenze, della Fototeca Ando Gilardi, del Comune di Siena e della Collezione Banca Monte dei Paschi di Siena. Pacini vanta la Menzione d’onore al Premio Hemingway 2014 per il libro "Purtroppo ti amo" e il secondo posto con menzione d’onore nell’edizione 2009 dell’International Photography Awards Lucie Awards di New York per il libro "00001735.tif". Pacini ha realizzato, inoltre, campagne fotografiche esclusive per una serie di pubblicazioni anche internazionali.

Eleonora Rosi