
Il procuratore della Repubblica Andrea Boni terrà uno degli interventi all’iniziativa su adolescenza e violenza di genere a Chiusi
Nella mattinata dell’11 settembre si svolgerà a Chiusi, al Teatro Mascagni, un importante convegno dal titolo “Adolescenza e violenza di genere: quale domani?”. Promossa da Soroptimist International d’Italia - Club di Chianciano e Montepulciano, col patrocinio dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese e del Comune di Chiusi, oltre alla collaborazione dell’Associazione nazionale Polizia di Stato, l’iniziativa, dopo i saluti istituzionali previsti per le 9, vedrà l’intervento della psicologa e psicoterapeuta Annamaria Ferrante, docente dell’Iiss Poliziano, e le relazioni del sostituto procuratore Silvia Benetti, del questore Ugo Angeloni.
Dalle 10.45 si entrerà poi nel discorso della rete e dei servizi assistenziali per le vittime, con gli interventi della coordinatrice del Sistema emergenza urgenza sociale della Regione Arianna Giannelli, del dirigente medico e referente area aziendale Codice rosa Giovanna Abate, di Elena Cencetti dell’associazione Amica Donna e del procuratore della repubblica Andrea Boni.
Infine, dalle 11.45, la parte finale del convegno con la “voce della scuola” dei dirigenti scolastici Caterina Mangiaracina, Daniela Mayer, Daria Moscillo e del docente Marco Mosconi in rappresentanza degli istituti professionali e tecnici Origo, Valdichiana, Graziano da Chiusi, Artusi e dei licei poliziani. A seguire parlerà il docente Gianni Bagnoli, quindi le conclusioni di Adriana Macchi, presidente nazionale di Soroptimist International d’Italia. I lavori saranno moderati da Michela Berti, responsabile della redazione di Siena de La Nazione.
L’iniziativa si propone di esplorare le sfide e le opportunità legate alla prevenzione e alla lotta contro la violenza di genere tra i giovani, anche in provincia di Siena. Obiettivo, riflettere sulle strategie più efficaci per educare le nuove generazioni a un futuro libero da stereotipi e violenza, costruendo così un domani più giusto e solidale.
Massimo Montebove