MASSIMO BILIORSI
Cronaca

Fisiocritici, 335 anni di attività. Lezione di Tabolli, come una danza

Inaugurazione con l’archeologo tra i protagonisti di San Casciano dei Bagni e il presidente Manganelli

"Balla, balla ovunque tu sia, Io sono il Signore della danza!": è partita da una evocativa canzone del folklore irlandese, che noi conosciamo attraverso il gruppo dei Dubliners, la lotta fra il protagonista eponimo e il malvagio Don Dorcha, la affascinante prolusione di Jacopo Tabolli, docente di Civiltà dell’Italia preromana ed Etruscologia all’Università per Stranieri. Un bel modo per aprire il 335° Anno accademico della gloriosa Accademia dei Fisiocritici, istituzione ultrasecolare ma che mostra una vitalità e una propensione al futuro che fa ben sperare al domani con il rigore scientifico di sempre.

Dopo la sostanziosa, per contenuti e prospettive, introduzione del presidente Giuseppe Manganelli, ecco l’evocativa ricostruzione dei ritrovamenti agli scavi di San Casciano Bagni da parte di Tabolli: "La ricerca archeologica è una ricerca di gruppo – sembra quasi schernirsi davanti alla meraviglia di questi ritrovamenti – e noi non abbiamo fatto niente se non alzare una coperta!". In realtà sappiamo benissimo che la scienza prevede il ruolo delle intuizioni che vengono dalla preparazione e dal lavoro costante. E qui è stato così. Ma il viaggio dello scienziato è un itinerario da fare in mezzo alla gente: e allora Tabolli ha spiegato con parole affascinanti ma coinvolgenti, il senso di un vero e proprio viaggio nell’archeologia del territorio che è scienza anche profonda e non facile, ma è anche bellezza, fascinazione. Le sue parole sono state perfette per inaugurare un anno importante per i Fisiocritici, in eterno bilico fra passato e futuro.

Ha innanzitutto messo assieme, una chiave di lettura che sarebbe bene imparare tutti, l’importanza e la relativa tutela del patrimonio culturale italiano, che fa parte integrante della nostra Costituzione, che fa riferimento, parole di Tabolli, ad una comunità aperta. Insomma, l’affiorare di preziosi reperti a San Casciano è una vittoria di tutti per mano di pochi. "Noi arriviamo infondo, arriviamo infondo alla danza", la scienza si spiega anche attraverso metafore: "Il racconto di San Casciano Bagni è un’esperienza partecipata!, Così si è riuscito a trovare per dare luce ad un Santuario, prosegue lo studioso, dove si pregava ma si faceva anche medicina!" Quando la scienza scende fra la gente e coinvolge uno ad uno, è una vittoria proprio di questi scienziati: essere capiti e sostenuti anche da chi non conosce la materia, ma comprende la complessità, ne assapora l’importanza che è umana prima che scientifica. Un unguento contro il vuoto dei nostri tempi. E questo in uno scenario, dell’Accademia dei Fisiocritici, che merita tutta la nostra attenzione.

"La ricerca è in movimento, scoperta dopo scoperta!". San Casciano è una storia a lieto fine, è la difesa e la valorizzazione di un patrimonio caro a tutti. Lo stesso vale per i Fisiocritici, che non è un mondo a parte. Non a caso il presidente Manganelli ha messo fra i punti del prossimo triennio sia il radicamento locale che la dimensione internazionale. Conoscendo le loro prerogative vediamo entrambi gli obiettivi ben raggiungibili. Non è un augurio ma una certezza.