Firmato il patto sui migranti: "Revocati 150 posti nei Cas. Superavano il reddito massimo"

Il prefetto Pirrera ha annunciato che entro novembre chi ha le carte in regola verrà accolto negli 80 posti liberi. Presto una soluzione per il parcheggio ’Il Duomo’.

Firmato il patto sui migranti: "Revocati 150 posti nei Cas. Superavano il reddito massimo"
Firmato il patto sui migranti: "Revocati 150 posti nei Cas. Superavano il reddito massimo"

di Laura Valdesi

SIENA

Un tetto per i migranti: il pacchetto di interventi messo a punto dalla prefettura insieme a Comune di Siena e forze di polizia darà i suoi frutti entro novembre. E consentirà di accogliere quanti hanno le carte in regola, perché già identificati e presenti sul territorio che sono un’ottantina. Tanti quanti i posti attualmente liberi e dunque utilizzabili nei sessanta Centri di accoglienza straordinaria (Cas) della provincia. "Non è un liberi tutti, né un porte aperte a tutti", mette le mani avanti il prefetto Matilde Pirrera facendo il punto sulla situazione in provincia e soprattutto a Siena. Ma quelle situazioni di degrado che hanno preoccupato potrebbero essere presto eliminate. Ciò comporta naturalmente l’impegno da parte dei soggetti in campo di evitare che si ripresentino situazioni fotocopia. "Resta fermo che la situazione di Siena è privilegiata perché – ha rivendicato Pirrerra – esiste un’accoglienza di primissimo livello grazie alla Caritas e alla messa a disposizione da parte del sindaco Nicoletta Fabio della struttura di Montalbuccio che dovrebbe soddisfare le esigenze di chi arriva a Siena per esempio dalla rotta balcanica".

Il prefetto, dunque, uscendo dalla riunione con Fabio appunto, polizia, carabinieri e guardia di finanza, annuncia le novità e riafferma: "Siamo pronti, nessuno è stato lasciato solo. I migranti ora alla Caritas sono quelli nel posteggio un mese fa. Gli attuali sono nuovi. Li vogliamo accogliere e per questo stiamo lavorando". Sollecitata sul perché i pakistani ora accampati nel parcheggio ’Il Duomo’ non sono ancora nei Cas, Pirrera chiarisce: "Ci occupiamo dell’accoglienza dei richiedenti asilo, chi si trova lì non ha ancora espletato l’iter necessario al riguardo. Le nostre strutture sono per chi ha protezione internazionale, chi non gode di tale requisito non può accedere al Cas".

L’asso nella manica del prefetto è stata l’attività di verifica delle condizioni per stare nei Centri da parte dei migranti. "Emessi circa 150 provvedimenti di revoca dell’accesso vuoi perché - spiega Pirrera – era stato terminato l’iter per la protezione internazionale oppure per il superamento del limite di reddito previsto dalla normativa vigente. Abbiamo trovato anche Cud superiori a 20mila euro". Si è dovuto attendere i tempi tecnici però per scongiurare che in caso di ricorso ed eventuale reintegro mancassero poi i posti. Ma adesso, come detto, si è pronti per partire con l’utilizzazione degli 80 liberi.

"La questione è stata presa di petto – osserva il sindaco Nicoletta Fabio –, non vorrei militarizzare la città. Entro questo mese il grosso dei problemi dovrebbe trovare risposte con un ritorno alla normalità tenendo conto delle difficoltà per quanto attiene alla gestione dei flussi migratori che è generale. La preoccupazione dell’amministrazione era di garantire dignità a coloro che vengono accolti e decoro ai cittadini che vivono a Siena. Coinvolgerò anche Sigerico che ha la gestione del posteggio ’Il Duomo’, poi ci sono anche dei privati. Sarà mia cura trasferire le competenze a chi di dovere per rispettare il programma che ci siamo dati. Sigerico? Farà certo la sua parte". Quanto alla trasformazione dell’immobile di Montalbuccio in Centro accoglienza (Cas), sindaco e prefetto confermano che il Comune sta facendo già i lavori indicati per trasformarlo, poi il palazzo del governo stringerà una nuova convenzione, a seguito di bando, per individuare il gestore a cui spetterà poi farsi carico degli spostamenti dei migranti verso il centro cittadino. Quella in essere per usarlo come dormitorio scadrà infatti il 30 novembre.

Ricapitolando: la prima accoglienza per tutti coloro che non sono richiedenti asilo ma comunque fragili e senza tetto continuerà grazie alla Caritas e agli spazi che, come detto a La Nazione dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, l’arcidiocesi riuscirà a mettere a disposizione. Presto (entro fine novembre) poi saranno assegnati anche gli attuali 80 posti liberi. "Potremo affrontare l’inverno con maggiore tranquillità – osserva Pirrera – sperando che diminuiscano gli sbarchi. Intanto martedì abbiamo accolto 8 migranti che erano in un Centro di Prato inagibile a seguito dell’alluvione". Forse oggi stesso ci sarà poi un tavolo per decidere le mosse relative al caso degli ospiti del Cas all’altezza di Ponte a Macereto che camminano lungo la Siena-Grosseto. In direzione Siena si può istituire una fermata dei bus perché c’è spazio, in quella opposta no. "Ci stiamo lavorando – assicura il prefetto – , abbiamo fatto le diffide a non allontanarsi se non con il mezzo messo a disposizione dai gestori. Per il momento sono stati lasciati 30 posti liberi, prima dobbiamo risolvere il problema della sicurezza degli ospiti".