Finocchiona bloccata da Facebook

La piattaforma americana di Mark Zuckerberg ha scambiato un nome antico per un insulto moderno

Alessandro Iacomoni, presidente del ‘Consorzio di tutela della Finocchiona’

Alessandro Iacomoni, presidente del ‘Consorzio di tutela della Finocchiona’

Siena, 5 febbraio 2023 - Quando il politicamente corretto e l’intelligenza artificiale si incontrano, può nascere qualche pasticcio. O, per lo meno, qualche equivoco che l’intelligenza, quella vera, deve affrettarsi a chiarire. Meglio se con un pizzico di ironia e un tocco di gentilezza, come ha fatto il ‘Consorzio di tutela della Finocchiona Igp’ di fronte al diktat con cui Facebook (anzi Meta, la piattaforma americana di Mark Zuckerberg che controlla i social Facebook e Instagram e la messaggistica WhatsApp e Messenger) gli ha inopinatamente bloccato una campagna pubblicitaria on line, per via di quel nome antico, identitario e innocuo che l’algoritmo ha scambiato per un insulto moderno, discriminatorio e infamante: "Sembra insultare o prendere di mira gruppi specifici di categorie protette – ha sentenziato Facebook comunicando la sospensione – Pertanto non rispetta i nostri standard della community".

Incredulo della censura, il Consorzio presieduto da Alessandro Iacomoni (41 imprese consorziate in tutta la Toscana, di cui 10 in provincia di Siena, 6 delle quali in Valdelsa) poteva ricorrere alle carte bollate e citare in causa il colosso americano, invece ha optato per un’interpretazione soft dell’accaduto, leggendolo come un evidente malinteso (cosa che in effetti è, tranne che per l’intelligenza artificiale) e ha scritto a Zuckerberg spiegando la storia del tradizionale salume e la genesi del suo nome e invitandolo in Toscana ad assaggiarlo.

"Un algoritmo non può conoscere la storia della finocchiona e, soprattutto, il suo sapore inconfondibile – recita il messaggio del Consorzio - La Finocchiona Igp, eccellenza toscana dalla lunga tradizione, ha origine dall’ingegno e dalla conoscenza del territorio da parte dei contadini del medioevo, quando il pepe, spezia rara e costosa, venne sostituito con un altro ingrediente naturalmente offerto dalle verdi colline del territorio: i fiori e i semi di finocchio, elementi che conferiscono alla Finocchiona quel profumo inconfondibile che conquista tutti". Commentando l’accaduto, la società consortile non manca di rilevare come l’errore dell’intelligenza artificiale di Meta offra l’opportunità di comunicare a un pubblico più ampio la storia e le peculiarità del celebre salume, ma conclude la sua missiva al tycoon delle reti sociali con un tratto di amabilità che nessun algoritmo potrà mai conoscere: "Caro Mark Zuckerberg, ti aspettiamo in Toscana per condividere un piatto di Finocchiona Igp: il nostro unico e caratteristico salume!".

Alessandro Vannetti