
di Laura Valdesi
SIENA
Le feste a luci rosse in casa, a cui partecipavano anche escort e transessuali, dove avvenivano a volte scambi di coppia sono costate care a un imprenditore di Monteriggioni. Che è stato condannato ieri ad una pena lieve solo per due episodi di cessione di droga contestati dalla procura: sette mesi e 1200 euro di multa, assolto perché il fatto non sussiste invece per i restanti. Un testimone, il 12 ottobre scorso, aveva confermato infatti che qualcuno faceva sì uso di sostanze stupefacenti durante le serate ma non ci sarebbe stato alcuno spaccio. Bensì consumo fra amici. Il presidente Luciano Costantini (è tornato da Livorno per concludere il processo di cui aveva seguito l’istruttoria) ha condannato l’imprenditore a 2 anni e 900 euro di multa per favoreggiamento della prostituzione ma, anche in questo caso, è stata accertata la sua responsabilità solo per una parte degli episodi attribuiti. Lo stesso per uno dei tassisti, secondo l’accusa, che avrebbero portato nell’abitazione di Monteriggioni, tornando poi a prenderle, le persone che partecipavano agli incontri sessuali. Assolto dunque perché il fatto non sussiste per alcuni trasporti, il senese difeso dall’avvocato Francesco Maccari è stato invece condannato per favoreggiamento a 2 anni e 800 euro di multa. Stessa pena per l’altro uomo che svolgeva le funzioni di ’tassista’ e che in tal modo, secondo il tribunale, avrebbe agevolato la prostituzione. Quest’ultimo era difeso dall’avvocato Catia Buiarelli. I fatti risalgono al settembre 2014. Tra l’altro il presidente Costantini ha accolto la richiesta del pm Nicola Marini di trasmettere gli atti al suo ufficio in ordine alla posizione di un testimone.
Un festino nell’immaginario collettivo è un contesto con molta gente, dove di solito gira droga e si fa sesso. In questo caso sarebbe emerso che i famosi festini erano in realtà incontri tra amici con scambisti ed escort, anche transessuali. Trovati accedendo agli appositi siti.
"La sua attività era quella di tassista", rilancia poco dopo Maccari riferendosi all’imputato che in passato aveva effettivamente esercitato questa attività con regolare licenza. C’era un rapporto di collaborazione con l’imprenditore di Monteriggioni, come prova una telefonata in cui gli viene chiesto di portare un cliente a San Gimignano. "Ma non è mai stato a festini, mai vi ha partecipato. Portava le persone, neppure lucrava sui servizi", dice il legale. Non c’era consapevolezza di ciò che avveniva dentro l’abitazione: le persone venivano lasciate in un parcheggio. Fra 30 giorni le motivazioni della sentenza. Maccari annuncia ppello.