REDAZIONE SIENA

Fantini e barbareschi vittoriosi . Cena fra amici, per beneficenza. Tittia: "A mille". Brigante: "Pronto"

Giubbilei (Oca): "La mia prima volta, è una grande emozione". Brocchi (Selva): "Bello ritrovarsi". A tavola da ’Mugolone’ ieri anche il vice sindaco Capitani e il rettore del Magistrato Squarci.

Fantini e barbareschi vittoriosi . Cena fra amici, per beneficenza. Tittia: "A mille". Brigante: "Pronto"

di Laura Valdesi

SIENA

Prima il brindisi di barbareschi vittoriosi e stalla con Tittia e Brigante, fantini che hanno regalato la gioia del Palio a Selva ed Oca. In alto i calici prima di trasferirsi per la cena, con ospiti, autorità e tutti gli altri uomini del cavallo, da ’Mugolone’ per una serata frizzante e all’insegna della beneficenza. Che ha avuto il sapore di un tuffo nel passato. Tornando al 2 luglio e al 16 agosto ma anche a tante Carriere, forse un pizzico sbiadite dagli anni ma sempre vive nel cuore dei contradaioli. E di chi, i barbareschi storici appunto, non smettono di custodirle con retroscena e aneddoti. Tutti a tavola, insomma, fra battute, sfide e ironia. Momenti intensi quando la parola è stata lasciata alle lettere dei capitani vittoriosi, Alessandro Giorgi della Selva e Stefano Bernardini dell’Oca.

"La mia prima volta da protagonista a questa cena, capisci bene che è una grande emozione", confessa Bruno Giubbilei, barbaresco di Fontebranda che poi si scatta un selfie con Tittia. Apparso già tirato a lucido. "Negli ultimi anni per me è diventata una tradizione questo appuntamento – dice il fantino –; con che spirito affronto la stagione? Sempre lo stesso, chiaro. Tanta voglia, nuovi obiettivi. A mille, senza mezze misure". Si parla di cavalli e di prossime mosse fra gli addetti ai lavori. Ne segno tre per il Protocollo – aggiunge Tittia – Viso d’angelo, Diodoro e la cavalla di Stefano Piras. Trovare soggetti da Piazza con le misure giuste non è semplice". Due nuovi e un terzo mezzosangue esperto all’Albo anche per Brigante: Cossita e le novità Diamante grigio e Bella chi su sole. "Un appuntamento importante per me che spero si ripeta ogni anno", rilancia il fantino vittorioso nell’Oca. "Se partecipi a questa cena vuol dire che la stagione è andata bene. Se sarò a Monteroni? Certo, monterò e sarà così anche in quasi tutte le corse, come ogni anno", assicura. Mario Savelli si ferma a parlare con lui, poi le autorità si mettono a tavola: il vice sindaco Michele Capitani, il rettore del magistrato Emanuele Squarci, il comandante della Municipale Marco Manganelli, l’Ufficio Palio con Simona Gori e Michela Bacconi, i vigili che seguono le fasi più delicate nell’Entrone e chi accompagna i barbareschi in pista. "E’ la terza cena per me – spiega Niccolò Brocchi della Selva –, un Palio ero nella stalla, due volte barbaresco. Una serata che viene lontano dal Palio vinto e tira di nuovo fuori la gioia. A livello personale grandissima anche perché ci ritroviamo con tutti i colleghi con cui viviamo la Festa spalla a spalla durante l’anno e alle corse. Un ruolo di enorme soddisfazione e di notevoli sacrifici".