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Fantacci Industrie: riparte il dialogo. Chiesto nuovo incontro ai sindacati

Dopo ulteriori tre giorni di sciopero da parte dei lavoratori ora sembra poter arrivare un’apertura .

Fantacci Industrie: riparte il dialogo. Chiesto nuovo incontro ai sindacati

Un dialogo che adesso riparte. Dopo gli ulteriori tre giorni di scioperi (da mercoledì 17 a venerdì 19 luglio) dei lavoratori, Fantacci Industrie a Poggibonsi ha chiesto ai sindacati e alla Rappresentanza sindacale unitaria un nuovo incontro. Riprendendo il filo del discorso dalla bozza di accordo che sembrava a quel punto quasi pronta per la firma, prima dell’inatteso stop della scorsa settimana. Una interruzione che era maturata proprio alla vigilia, a causa, secondo Fiom Cgil, "del passo indietro di Fantacci Industrie", che aveva "stravolto il testo nella sua interezza". Da lì il nuovo stato di agitazione indetto dai sindacati, le astensioni dal lavoro ad opera dei dipendenti Fantacci Industrie nelle sedi sia di Poggibonsi che di Certaldo e la successiva schiarita nelle relazioni che ora riguardano in maniera esclusiva Fantacci Industrie e i sindacati, senza l’intermediazione di Confindustria come parte datoriale. "E’ rimasto un punto da approfondire e in questo momento siamo noi a dover dare una risposta all’azienda", spiega Daniela Miniero, segretaria provinciale senese di Fiom Cgil che segue da vicino la questione da fine gennaio. Ovvero dai giorni del primo stato di agitazione del personale, poi impegnato anche in cortei e manifestazioni con la partecipazione anche di lavoratori di altre realtà produttive del circondario. "In questa settimana – aggiunge Miniero – dovremmo arrivare a una conclusione". Con l’auspicio che stavolta maturino davvero i presupposti per la sospirata intessa in merito al contratto integrativo. Un capitolo che tiene banco ormai da sei mesi, tra i vari colpi di scena, in positivo e in negativo, e le spinte verso l’ottimismo intervallate dalle preoccupazioni. Nessuno, in realtà, intende sbilanciarsi in merito agli sviluppi del caso e agli esiti, sebbene sia ripreso il confronto tra le parti. Un dato confortante, dopo la fase che aveva determinato un ulteriore stato di agitazione dei lavoratori di un marchio presente in Valdelsa da circa sessanta anni nel settore della produzione degli utensili per gli infissi in legno. "Ho preteso che l’azienda pagasse le tre giornate di sciopero – dice ancora Daniela Miniero – perché di fatto è stata l’azienda stessa a ‘riportare’ i lavoratosi davanti ai cancelli. Non si può stravolgere un testo che non aspettava altro che la definizione".

Paolo Bartalini