
L’ex comandante della Polizia municipale, Cosimo Tafuro, ha presentato ricorso contro il provvedimento di destituzione
L’ex comandante della Polizia municipale, Cosimo Tafuro, ha (parzialmente) vinto il ricorso presentato alla Sezione del Lavoro del Tribunale di Siena contro il decreto con cui nel settembre del 2021 l’allora sindaco Luigi De Mossi decise la destituzione con effetto immediato del capo dei Vigili urbani dopo le tensioni tra i ciclisti della ’Gran Fondo Strade Bianche’ e alcuni contradaioli dell’Aquila durante il giro della contrada.
Tafuro era arrivato a Siena da Vercelli, entrando in servizio nel novembre del 2020. Neanche un anno dopo fu sollevato dall’incarico apicale che ricopriva e assegnato all’ufficio Contratti in quanto considerato dall’amministrazione comunale unico responsabile dei problemi registrati nella zona di piazza Indipendenza. Di qui il ricorso contro il provvedimento del Comune presentato dallo stesso Tafuro che, avendo nel frattempo ottenuto il trasferimento a Porto Cesareo nel Salento, chiedeva un risarcimento danni complessivo di oltre 150mila euro. L’ex comandante della Municpale, attraverso i suoi legali, lamentava infatti di aver subìto "un danno patrimoniale, alla professionalità, alla perdita di chances lavorative, all’immagine e alla vita di relazione" a causa dello "svuotamento delle mansioni".
Il giudice Delio Cammarosano, anche in base alle testimonianze rese dall’ex compagna di Tafuro e dal suo sacerdote, ha stabilito la presenza di danno morale e alla vita di relazione, ma non quello patrimoniale e di professionalità "come confermato dall’immediata ricollocazione altrove del lavoratore". Per questo il giudice ha accolto solo parzialmente il ricorso, "stante anche la complessità e controvertibilità della materia e delle questioni implicate, in tutto equiparabili “alla assoluta novità della questione o mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni dirimenti“". Ne consegue la condanna nei confronti dell’amministrazione comunale a pagare il danno non patrimoniale, quantificato nella somma di 12.500 euro che è stata iscritta da Palazzo pubblico tra i debiti fuori bilancio all’ordine del giorno del Consiglio comunale convocato per domani mattina.