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Esproprio terreni ex Acquaviva, la vera partita sarà sul prezzo

Il commento di Giove 2001 "È stata operazione svolta nell’ambito della dovuta tutela del credito"

"L’operazione è stata svolta da Giove 2001 nell’ambito della dovuta attività di tutela del credito e l’assegnazione è stata conseguente all’esito di una asta pubblica con la trasparenza che ne consegue" dice l’amministratore unico della società bresciana Giove 2001 - costituita nel marzo 2021, con capitale sociale di 10mila euro – che si è aggiudicata all’asta, il 27 ottobre, i 4 ettari di terreni limitrofi all’ospedale, con un’offerta di 402mila euro, superiore a quella dell’altra partecipante all’incanto, l’Aou. Questi terreni sono indispensabili, già in fase di cantiere, al prossimo intervento di ampliamento e ristrutturazione del policlinico. Giove 2001 è la cordata immobiliare messa in piedi per l’operazione di tutela (e recupero) del credito.

Di chi? Di ‘Gaia Spv’, sua controllante e principale creditore dell’ex Acquaviva srl, precedente proprietaria dei terreni contesi, dal cui fallimento è scaturita l’asta. Giovedì scorso Comune e azienda ospedaliera hanno annunciato il via di un iter amministrativo che porterà all’esproprio dell’area verde limitrofa all’ospedale: la prima mossa è stata fatta dall’Aou presentando istanza di variante al piano operativo comunale con destinazione d’uso ‘ospedaliera’ per quell’area: l’ospedale chiede che qui siano realizzati parcheggi interni, una nuova palazzina per gli ambulatori e viabilità (strada e percorsi pedonali) di accesso all’area, a partire da viale Bracci.

Una volta depositati atti e progetti, toccherà al Comune portare il documento urbanistico in consiglio comunale, discutere le eventuali osservazioni per cui ci sono 60 giorni di tempo, quindi il nuovo passaggio in consiglio comunale, a seguire quello in Commissione paesaggistica regionale. Tutto è propedeutico all’esproprio dei terreni da parte del Comune. Un percorso abbastanza lungo, anche se attivato in urgenza in nome dell’interesse pubblico e sicuramente anche costoso, in questo caso per l’ospedale. Se infatti compete al Comune l’esproprio al privato, la condizione venale spetta al beneficiario dell’esproprio, l’Aou, che in sostanza dovrà pagare il valore dei terreni al loro proprietario, Giove 2001 appunto.

Qui è l’altra nota dolente: i terreni oggi agricoli, sottoposti a vincolo paesaggistico, per cui è stato stimato un valore a base d’asta di 160mila euro, dopo la variante urbanistica saranno ‘rivalutati’. Insomma l’affare sfuggito in sede di asta può costare assai caro alle Scotte, che dovrà trattare con i bresciani: i proprietari infatti non potranno opporsi all’esproprio ma potranno fare ricorso al Tribunale per l’indennità, cioè la stima del valore.

p.t.