REDAZIONE SIENA

Esposti al Csm e denunce alla Procura

Il ministro Bonafede sollecitato a inviare ispettori per visionare i fascicoli dell’inchiesta

La battaglia degli avvocati Taormina e Rossi per fare luce sul calvario della donna e per chiedere che sia fatta giustizia è iniziata da tempo. "E’ una vicenda gravissima – ha sempre detto Taormina – della quale mi ero occupato qualche anno fa: vogliamo cercare di sottoporre questa storia terribile all’opinione pubblica. Dal punto di vista delle violenze sessuali questo è il caso più grave che mi sia capitato, per questo abbiamo presentato l’esposto al Csm e chiediamo anche l’intervento del Ministro della giustizia con un ispezione ministeriale nei confronti della magistratura senese. I magistrati possono fare il bello e il cattivo tempo".

Concetti ribaditi anche ieri, quando i due legali hanno ricordato come un primo procedimento giudiziario nei confronti dei presunti responsabili si sia concluso con la prescrizione, mentre un secondo filone di indagini su altri episodi si è da tempo arenato. Durante la conferenza stampa, Taormina e Rossi hanno anche mostrato le impressionanti foto della vittima, che testimoniano le violenze messe in atto nei suoi confronti, ed è stato rimarcato il fatto che le varie omissioni investigative e la mancata protezione della donna avrebbero permesso anche di reiterare i comportamenti criminosi.

L’avvocato Massimo Rossi, sempre durante la conferenza stampa, ha anche paragonato il caso della donna a quello di David Rossi, "per il semplice motivo – ha spiegato – che ci sono elementi oggettivi, dichiarazioni, documenti, incidenti probatori, cartelle cliniche. Per tutto questo non si può negare il processo ai responsabili".