
Riccardo Ferri
Scegliere consapevolmente la vita militare e la formazione in Accademia può sembrare controcorrente per un giovane di venti anni. Ma le storie dei cadetti che oggi giurano fedeltà alla Repubblica, raccontano che nel 2025 ci sono ancora ragazzi che danno valore a parole come servizio e Nazione. Una di queste storie è quella di Riccardo Ferri, 21 anni di Sarteano.
Come ha deciso di fare della vita militare il perno del suo futuro?
"Sono cresciuto con solidi valori: mi è stata insegnata l’importanza del lavoro e del sacrificio, avendo come esempio i miei genitori, che con grande coraggio hanno scelto la difficile strada dell’imprenditoria. Ho due fratelli minori che hanno sempre seguito con interesse il mio percorso. Ero così convinto che, non essendo andata bene la prima volta, ho tentato una seconda volta e sono entrato".
Quali difficoltà aveva incontrato?
"Al mio primo tentativo sono risultato non idoneo alle prove fisiche. Quella sconfitta mi ha inizialmente abbattuto, ma non mi sono arreso: mi sono concentrato sull’allenamento e l’anno successivo ho superato le prove. Un’altra difficoltà sono stati i test attitudinali, prove su cui si ha poco controllo e per cui è impossibile prepararsi in modo diretto. Ho affrontato quei test con tutta la calma possibile, nonostante il loro esito fosse determinante per il mio futuro".
E adesso?
"Il momento più significativo è stato sicuramente la sera in cui il mio comandante di compagnia mi ha consegnato il grado di allievo ufficiale. Dopo due anni di tentativi, sembrava un obiettivo irraggiungibile".
Ma quanto è stato difficile allontanarsi da Sarteano e dagli affetti per entrare in Accademia?
"Allontanarmi dalla mia città non è stato un peso. Sapevo che i miei affetti sarebbero rimasti ad aspettarmi e che le persone davvero importanti non si sarebbero allontanate per via della distanza. Lasciare tutto per affrontare l’esperienza dell’Accademia Militare mi ha fatto capire chi e cosa fosse veramente importante per me, permettendomi di sfruttare al meglio le occasioni di ritorno a casa".
Cosa sta imparando di più in accademia?
"La tenacia. Nei momenti difficili, non ci si può abbattere, ho imparato a stringere i denti e andare avanti. La tenacia permette di trasformare i fallimenti in lezioni e di continuare a migliorarsi. In questo è importante anche il rapporto coi compagni di corso. Lo spirito di corpo è un altro dei nostri valori fondamentale che servono a progredire".
Oggi a Modena con Riccardo si presenteranno al giuramento 213 allievi ufficiali (in tutto sono 224 ma 11 hanno nazionalità straniere), di questi 148 fanno parte dell’esercito, 65 dei carabinieri; del totale dei 224 invece 172 sono gli uomini, 52 le donne. La provenienza geografica degli allievi è prevalentemente dal Lazio e dalla Campania, la Toscana con 4 allievi è tra i fanalini di coda per presenze.
Fabrizio Morviducci