Ecco che cosa è la memoria . E perché è così importante

Una vita senza memoria non sarebbe tale, lo stesso un’intelligenza senza la possibilità di esprimersi. SCUOLA MEDIA RADICONDOLI.

Ecco che cosa è la memoria . E perché è così importante

Ecco che cosa è la memoria . E perché è così importante

Ricordare è importante, ma, mentre per noi giovani significa soprattutto ricordarsi le nozioni per una verifica o un’interrogazione, per gli adulti, ricordare, significa ripensare ai momenti brutti o belli che hanno vissuto. E quindi cos’è la memoria?

Dopo un brain-storming in classe siamo arrivati ad alcune conclusioni.

Per noi ragazzi esistono 2 tipi di memoria: una memoria gioiosa, nella quale si conservano i bei ricordi, i momenti passati insieme alle persone a cui si vuole bene e che ci suscita felicità; e una memoria triste, nella quale si conservano i ricordi brutti, come le sofferenze e la perdita delle persone amate.

Ma esiste anche un terzo tipo di memoria ovvero quella IMPORTANTE, STORICA, che riguarda tutti, nella quale conserviamo avvenimenti che non dovrebbero accadere di nuovo nel futuro, come la Shoah o gli eccidi nazi-fascisti.

Quest’anno studiando la seconda guerra mondiale la nostra professoressa ha deciso di farci fare un progetto con l’I.S.R.S.E.C. e lo storico Riccardo Bardotti è venuto a farci delle lezioni sugli eccidi nazi-fascisti. Dopo le lezioni abbiamo fatto un trekking sul Montemaggio, dove il 28 marzo del 1944 furono uccisi 19 partigiani. Il 28 marzo un gruppo di fascisti circondò casa Giubileo, il podere in cui si erano nascosti i partigiani, intimandogli di uscire, ci fu un lungo scontro a fuoco fino a quando i partigiani finirono le munizioni e si arresero. Vennero in seguito portati dai fascisti in una località non molto distante chiamata la Porcareccia, in cui vennero fucilati. Lì solo Vittorio Meoni riuscì a salvarsi, grazie allo slancio datosi sulla spalla del suo migliore amico Virgilio, riuscì a scappare nel bosco anche con un polmone bucato dai proiettili della mitraglietta fascista. Vittorio riuscì ad arrivare nel podere Certino e fu portato all’ospedale di Siena dove fu operato e riuscì a sopravvivere. Durante il trekking abbiamo visitato Casa Giubileo, il luogo dell’esecuzione e ripercorso la strada dei partigiani di quel terribile 28 marzo. È molto importante ricordare e conoscere bene questi avvenimenti perché i testimoni diretti, ovvero coloro che hanno vissuto in prima persona la Seconda Guerra Mondiale, stanno scomparendo; Vittorio Meoni è morto nel 2017, ormai 7 anni fa, e ha dedicato la sua vita a tramandare la memoria di quei fatti, soprattutto ai giovani delle scuole come noi. È importante fare delle commemorazioni per ricordare questi eventi e noi, per concludere questo progetto,il 22 marzo parteciperemo al un Consiglio Comunale commemorativo a San Donato, organizzato da tutti i Comuni che ebbero dei caduti nell’eccidio di Montemaggio.