É nata Maria, la sorellina di Mustafa Il segreto dietro la scelta del nome

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Pesa due chili e mezzo, è venuta alla luce, in salute, con un parto cesareo alle 8.30 di ieri nel reparto di Ostetricia delle Scotte diretto da Filiberto Maria Severi. È qui che la mamma, Zeynep El Nezzel, 26 anni, era ricoverata da domenica. La sorellina del piccolo Mustafa, il bimbo di 6 anni, nato senza arti a seguito dell’esposizione della madre al gas nervino durante la guerra in Siria, si chiama Maria. Un nome che racchiude l’odissea della famiglia da Idblib in Siria, fino a Siena, passando per la Turchia. Per terminare alla Caritas di Arbia, grazie all’aiuto dell’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice e a Luca Venturi, direttore artistico del Sipa. Quel nome è un grazie alla religione cristiana che ha aperto loro le braccia. Ma è ispirato a una persona in carne e ossa: Maria, la vicina di casa di Arbia che da febbraio è stata vicino al padre Munzir, a Zeynep, a Mustafa e alle sorelline Noor e Sacide. La mamma di Mustafa all’arrivo in Italia, era già al terzo mese di gravidanza, ieri la bella notizia che testimonia quando la famiglia sia legata all’arcidiocesi. "È stato un Paese cristiano ad aiutarci - disse Munzir il giorno del suo arrivo a Siena - e questo non lo dimenticheremo mai". Il sorriso di Munzir e Mustafa che giocano insieme stregò due anni fa il turco Memhet Asla, veterinario nella vita, fotografo per passione. Li scorse in un rifugio per profughi siriani in Turchia. Non se li lasciò scappare. Il suo scatto che li immortala intitolato ’Hardship of life’ vinse il premio assoluto del Sipa. Quell’immagine ha dato via alla raccolta fondi prima del Sipa e poi della Caritas per aiutare entrambi a riacquisire gli arti. La famiglia si trova ancora ad Arbia, mentre a settembre Munzir inizierà il percorso per l’installazione della protesi al centro Inail di Budrio. Poi sarà la volta di Mustafa che, già domani a casa, potrà abbracciare la sorellina.