"E’ mia la firma sul Biotecnopolo"

Mallegni, Forza Italia: "Considero Siena centrale per l’Italia, rappresenterò le istanze della città a Roma"

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di Cristina Belvedere

L’acquazzone di ieri pomeriggio ha costretto i vertici di Forza Italia a rinviare l’aperitivo elettorale al Bistrot di piazza San Giovanni a giovedì 15 settembre. Ma colui che doveva essere l’ospite d’onore dell’evento, il senatore Massimo Mallegni (candidato a Palazzo Madama nel plurinominale in Toscana), intende in tutti i modi fare tappa in città. "Amo Siena – dichiara – è una realtà che considero centrale, per questo ho voluto che in lista fossero inserite persone che vivono e lavorano sul territorio come Lorenzo Loré e Lorenza Bondi. Troppe volte il Pd è venuto a prendere i voti dei senesi per poi trasferire altrove il parlamentare eletto". Mallegni non li cita direttamente, ma il riferimento va a Pier Carlo Padoan e al segretario nazionale Pd Enrico Letta, eletto alle suppletive per la Camera a Siena e oggi capolista in Lombardia e Veneto.

Qual è il valore aggiunto di Forza Italia nella coalizione di centrodestra?

"La nostra presenza serve a fare in modo che i cittadini senesi restino liberi e non vengano colonizzati dalla ’cattiva politica’ come è stato negli ultimi trent’anni. Il Pd ha distrutto il Monte dei Paschi, la Fondazione e tutto il territorio. Quanto a noi, abbiamo portato ’solo’ 36 milioni di euro per il Biotecnopolo, per questo riteniamo che le nomine spettino al nuovo Governo. Non vogliamo che il Pd inzuppi il pane nel piatto altrui".

Un tempo Siena era una roccaforte ’rossa’, dal 2018 con la vittoria di De Mossi al Comune il territorio è diventato contendibile: che valore assume ora Siena nell’ambito della campagna elettorale?

"Siena è una delle città più belle del mondo. Lo dico non solo da responsabile nazionale del Commercio e Turismo di Forza Italia, ma anche da imprenditore e gallerista (Mallegni ha una galleria d’arte in Versilia e una negli Emirati Arabi, ndr). Considero Siena una realtà centrale per lo sviluppo dell’intero Paese, basta pensare appunto al Biotecnopolo ma anche alla Galenica senese e a VisMederi. Al contrario di altri, non la abbandonerò. Forza Italia si impegna a sostenere le eccellenze e chi fa impresa, non va a impastarsi per ottenere strapuntini".

All’aperitivo elettorale erano stati invitati, accanto al sindaco De Mossi, anche i due candidati civici alle amministrative di primavera: Emanuele Montomoli e Fabio Pacciani. Perché?

"Le elezioni politiche sono un elemento essenziale per le amministrative. Voglio vedere il sostegno che arriverà a Forza Italia da queste persone. Come dice il proverbio: se vuoi che l’amicizia si mantenga, una mano vada e l’altra venga. Voglio un segnale dal territorio, che è chiamato almeno a dialogare con chi gli ha squadernato 36 milioni di euro per il Biotecnopolo".

I sondaggi parlano di un ’testa a testa’ tra Forza Italia e il Terzo polo di Renzi e Calenda, come vi state muovendo?

"Chi vota Calenda e Renzi è autolesionista. Renzi in Senato è venuto 3 volte su 10, non ha mai firmato un’interrogazione o una mozione. Veniva 10 minuti, faceva il suo discorsetto e andava via. Io mi candido per rappresentare gli interessi di Siena a Roma, non a fare il presentatore. Aggiungo che la legge sul Biotecnopolo ha la mia firma, non quella dei suoi".

Meglio Letta?

"All’epoca delle suppletive avevo detto ai senesi: votate Marrocchesi perché Letta vi fotterà. Così è stato. Direi che è uno scappato di casa in senso letterale: si è infilato in un collegio, si è fatto eleggere e poi è sparito".