Due Mari, l’ultimo scatto. Sopralluogo sul cantiere. Giani: "È un’opera vitale per tutto il centro Italia"

Visita al lotto 9 e alla galleria di Pari con il commissario straordinario Simonini, le istituzioni del territorio, i tecnici. "Lavori conclusi tra 2025 e 2026, possibili aperture progressive".

Due Mari, l’ultimo scatto. Sopralluogo sul cantiere. Giani: "È un’opera vitale per tutto il centro Italia"

Due Mari, l’ultimo scatto. Sopralluogo sul cantiere. Giani: "È un’opera vitale per tutto il centro Italia"

Quassù, sul rilievo che degrada verso la Due Mari, le macchine trivellatrici fanno il loro lavoro: piantano pali di cemento lunghi venti metri, a distanza ravvicinata, che dovranno sostenere la parete sopra il nuovo tracciato. Quel raddoppio ipotizzato da mezzo secolo, progettato a inizi anni Novanta, iniziato nel 2001 e ora - finalmente - con vista sulla conclusione. La galleria di Pari dovrebbe essere riaperta a metà del prossimo anno, il lotto 9 (questo, da Orgia al viadotto di Ornate), il lotto 4 (Lanza-Civitella) nel primo semestre del 2026, sempre se tutto filerà liscio e non ci saranno ritardi.

La gestione commissariale, che non riguarda comunque il lotto 4, assicura procedure più snelle, ma quando si mette mano a lavori che complessivamente sfiorano i 340 milioni di euro (195 il lotto 9, 35 la galleria di Pari, 106 il lotto 4), si realizzano 106 opere diverse nel solo lotto 9, si costruiscono viadotti e gallerie in terreni delicati, il potenziale inghippo è sempre dietro l’angolo, come testimonia un’odissea di venticinque anni di lavori per 53 chilometri di strada.

"L’importante è intravedere il completamento di un’opera vitale per tutto il centro Italia, una dorsale orizzontale che rappresenta un’innovazione per il nostro Paese", commenta il presidente della Regione Eugenio Giani. Insieme a lui ci sono gli assessori Stefano Baccelli, ai trasporti, e Leonardo Marras, alle attività produttive. E poi i rappresentanti delle istituzioni del territorio: i sindaci di Sovicille, Giuseppe Gugliotti, Murlo, Davide Ricci, Monticiano, Alessio Serragli, Civitella Paganico, Alessandra Biondi (i quattro comuni interessati dai cantieri), l’assessore Enrico Tucci per il Comune di Siena.

A fare gli onori di casa lo stato maggiore dell’Anas, in testa il commissario straordinario Massimo Simonini, che conferma l’obiettivo più importante: "La previsione è di chiudere i lavori nel 2026. A mano a mano che saranno completati i nuovi tratti, contiamo di aprirli al traffico". Prima spostando il transito sulle nuove due corsie, in attesa del rifacimento del vecchio tracciato, poi aggiungendo i nuovi tratti raddoppiati a quelli esistenti, completando così un mosaico ancora imperfetto.

Una parte di un progetto più ampio e ancora di là da venire, in vari tratti: nel lotto zero tra Siena-Grosseto e Siena-Bettole, nel collegamento tra Siena-Bettolle e tratto aretino, tra la provincia di Arezzo e le Marche. "È prevista nella conferenza dei servizi – ha detto Giani – l’approvazione del tracciato che bypassa Arezzo, un altro intervento particolarmente importante". E anche l’assessore Baccelli ha ricordato: "Siamo al lavoro per risolvere i nodi importanti su Siena e Arezzo, con Anas e i commissari stiamo procedendo con le conferenze dei servizi, grazie alla procedura accelerata che consente al presidente di Regione e al commissario di definire il percorso. Si stanno individuando le condizioni per finanziare le parti restanti".

Ma intanto avere nel mirino la conclusione della Siena-Grosseto è già un risultato, dopo tanto attendere. "Per chi viene dalla Maremma ed è schiacciato tra Tirrenica e Due Mari – ha detto l’assessore Marras – già pensare di arrivare in sicurezza e agilità a Siena è un risultato importante. Questo è un intervento strategico per il sud della Toscana, anche nella prospettiva di chiudere il cerchio arrivando fino all’Adriatico".

Intanto, questo è certo, ci sarà da soffrire ancora per due anni tra primavera ed estate, in particolare nei fine settimana quando gli imbuti creati dal passaggio dalle quattro alle due corsie sono causa di code chilometriche. Ma più in generale la sicurezza di una strada vitale per i collegamenti nel sud della Toscana ha una valenza anche simbolica, laddove si parla di aree vaste, da collegare almeno con una strada decente. Perché poi ci sarebbe il capitolo delle ferrovie, ma su quello non ci sono nemmeno visioni unitarie.