PINO DI BLASIO
Cronaca

Due Chiese sorelle unite: "Comunità in cammino"

Le emozioni dei sindaci, dei sacerdoti, dei pellegrini e degli organizzatori. L’omelia del cardinale Lojudice: "Siamo una famiglia, figli dello stesso Padre".

Due Chiese sorelle unite: "Comunità in cammino"

Dall’inviato

E’ stata una giornata particolare per tutti e 2.800 i pellegrini delle due diocesi, per ognuno dei 29 sindaci e amministratori presenti, per i sessanta sacerdoti e per la squadra di Siena e Montepulciano che ha organizzato il pellegrinaggio. Era la prima volta, a memoria, che un’intera provincia si metteva in cammino per pregare insieme al Papa, per cementare davanti a Francesco l’unione tra due Chiese sorelle, divise per decenni tra tante diocesi (Siena-Colle-Montalcino e Montepulciano-Pienza-Chiusi), ognuna con un vescovo alla guida. E oggi unificate ’in persona episcopi’, riunite sotto la figura del cardinale Augusto Paolo Lojudice.

Una giornata particolare per tutti, una giornata speciale per lui, per il presule che ha cementato tante anime. E’ toccato al cardinale Lojudice presentare al Papa, i sindaci, il senatore Franceschelli, un bambino e una bambina con storie particolari. E a ogni presentazione Francesco sorrideva e benediceva. Lo si intuisce dalla foto di gruppo sul sagrato; d’accordo, è un rito per ogni pellegrinaggio, da Busto Arsizio a Trapani. Ma l’impressione che ci fosse un quid in più di feeling tra il Santo Padre e il cardinale, si è fatta palpabile.

Alle 11 tutti dentro la Basilica di San Pietro, a cercare posto per la Messa. E quando il cardinale Lojudice ha iniziato la sua omelia, tutti sono rimasti attenti per catturare il senso della giornata particolare.

"La Basilica di San Pietro - ha fatto notare Lojudice - è lunga 218 metri, è alta 133 metri. Ha una lunga storia, partita da papa Giulio II che nel 1506 iniziò a costruirla. Oggi siamo in tremila eppure riusciamo a stare tutti dentro questa magnifica Basilica, assieme ad altri. Questo ci fa capire cosa significa la grandezza che deve rappresentare l’unità della Chiesa nel mondo".

Il punto centrale dell’omelia è sul significato della preghiera, del ’dialogo con il Padre’ che aveva Gesù. "Il Padre Nostro deve farci sentire quello che realmente siamo: una comunità in cammino verso il Signore. Bisogna rivolgersi a Dio con tenerezza. Nessuno di noi deve sentirsi emozionato siamo una famiglia, figli dello stesso padre, fratelli in Cristo. Ed è questa familiarità che deve caratterizzare anche i nostri rapporti". Poi lo sguardo verso Israele: "Il Papa ha rivolto preghiere per far cessare tutti i conflitti del mondo, in particolare nel Medio Oriente, dove la situazione si è inasprita. Anche noi dobbiamo aprirci ad un’accorata preghiera rispetto a ciò che sta accadendo in Israele e Palestina". Infine il messaggio ai pellegrini senesi, già anticipato alla vigilia. "Per la prima volta le due chiese sorelle di Siena e Montepulciano si ritrovano insieme a celebrare il Signore e lo fanno nel cuore della cristianità. Vedo tutti i sindaci insieme. E anche questo rappresenta la bellezza della comunità".