Si è respirato un clima particolare, familiare e affettuoso, nell’auditorium di Nottola, in occasione della donazione di un defibrillatore semiautomatico (DEA) da parte di una famiglia di Rigomagno al team dell’emergenza intraospedaliera dell’ospedale. È stato il dottor Salvatore Criscuolo, direttore della Rianimazione, ad evidenziare questo particolare carattere dell’incontro, dovuto alla generosità della famiglia Rocchi che ha voluto così esprimere la propria riconoscenza ai professionisti del presidio. In breve, i fatti: il 7 maggio scorso, a Sinalunga, la signora Floriana Giannini, 75 anni, a causa di una caduta accidentale, si procura la frattura di un femore e viene ricoverata agli Ospedali riuniti della Valdichiana. Il giorno dopo Floriana accusa un malore che appare subito grave, viene immediatamente attivato il numero di emergenza interno 2222, interviene l’equipe formata da un medico rianimatore e da un’infermiera che la rianima, il tutto in un tempo brevissimo e con estrema professionalità e sicurezza nelle azioni. La famiglia Rocchi, colpita da tanta efficienza e dal ruolo decisivo dell’intervento, chiede quindi a Criscuolo cosa si possa fare per mostrare concretamente la propria riconoscenza.
"Ho pensato che forse stessi esagerando quando ho indicato loro l’acquisto di un defibrillatore per il team di emergenza" racconta ora il primario. Ma i Rocchi, guidati da Alessandro, uno dei figli della signora, prendono sul serio l’indicazione e acquistano il miglior defibrillatore che ci sia sul mercato, un prodotto avveniristico di altissima qualità, piccolo, leggero, semplice, "caratteristiche – ha commentato la dott.ssa Barbara Bianconi, da poco direttrice sanitaria del presidio – che si apprezzano particolarmente nelle fasi di emergenza". E in più i Rocchi hanno aggiunto la copertura di due anni di assistenza tecnica, dando prova di ulteriore generosità.
Diego Mancuso