Domani test per l’ascensore che fa i capricci

Sarà presente a Piancastagnaio il direttore dell’impianto con la società che l’ha costruito, i tecnici del Comune e il sindaco

di Massimo Cherubini

Test per l’elevatore del "Minatore" che collega Giardini Nasini a Fonti di Voltaia, due località urbane del comune di Piancastagnaio. Domani il direttore d’esercizio, l’ingegner Stefano Papi, congiuntamente ai tecnici della società che ha costruito l’impianto, ai responsabili del Comune, alla presenza del sindaco, eseguiranno le verifiche di legge. Quelle previste semestralmente per tutti gli impianti di risalita, così com’è l’elevatore del Muratore. Fermo da otto giorni, da lunedì della scorsa settimana quando tre persone sono rimaste prigioniere per poco meno di un’ora perché l’impianto si è fermato tra la postazione di partenza e quella di arrivo. Per la seconda volta (i primi a subire i disagi del guasto sono stati due giovani del paese) il blocco dell’ascensore ha costretto, in pochi metri quadri, ad attendere i soccorsi. Dopo questo episodio l’ascensore è stato fermato. In attesa di verifiche tecniche, in parte già eseguite, che domani verranno ultimate. Se tutto risulterà ok l’impianto tornerà funzionante. Resta però da capire la causa. Inaugurato lo scorso 10 agosto, voluto dal Comune (investimento di oltre un milione, costi di gestione esclusi) per agevolare il collegamento tra il centro del paese e un’area a valle dove, otre agli insediamenti industriali ci sono anche tanti parcheggi. Ma quello che resta difficile individuare sono le cause dei ripetuti guasti. "E’ quello – dice il direttore d’esercizio Stefano Papi- che stiamo facendo. Individuare quali sono le cause che fanno scattare gli alert che bloccano l’ascensore. Che è dotato di sistemi sicurezza elevati. Le nostre verifiche sono finalizzate ad eliminare i blocchi, non certo per migliorare lo stand di sicurezza già, lo ripeto, elevato". L’impianto non ha apparati di controllo di moderna generazione. Manca il controllo da remoto dei guasti che si verificano. Consentirebbe una rapida individuazione e, di conseguenza, anche una possibile rapida soluzione. Oggi, invece, per capire la genesi di un guasto occorre aprire il pannello elettrico, leggere i "messaggi" luminosi, cercare il settore dove si è verificato il guasto. Manca, di conseguenza, anche la possibilità di consentire all’ascensore in presenza delle favorevoli condizioni di farlo tornare sulla piattaforma da remoto. Oggi, invece, quando si ferma prima devono arrivare i soccorsi, poi inizia la ricerca del guasto. Sotto l’aspetto dell’utilizzo dei sistemi informatici possono essere apportati dei miglioramenti.