De Mossi chiama il centrodestra al tavolo

Salta l’incontro delle liste civiche per lanciare la candidatura di Castagnini. Le defezioni inaspettate, l’appello all’unità del sindaco

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Dopo la frattura con i partiti della coalizione si rompe anche il fronte dei civici e così, in un ultimo tentativo di rimettere insieme tutti i cocci, torna in campo il sindaco De Mossi. Ieri doveva essere messa formalmente sul tavolo la candidatura di Massimo Castagnini da parte dei sostenitori più stretti del primo cittadino, che a dire il vero l’aveva già pubblicamente sostenuta nei giorni scorsi. Ma la nuova riunione in programma nella sede di GeneSi, dopo quella di lunedì nella quale Andrea Bellandi aveva lanciato Castagnini, ha avuto defezioni in serie: prima Claudio Gasperini per motivi personali, poi David Chiti e SiAmo Siena guidata da Leonardo Tafani e Leonardo Pizzichi, contrari a forzature che avrebbero acuito ancora di più la divisione con le forze di centrodestra.

E così, di fronte a un quadro sempre più complicato, i fedelissimi del sindaco hanno ragionato su come muoversi per mantenere un ruolo centrale: si è pensato a incontri bilaterali con tutte le forze della coalizione, ma sarebbe stato proprio il sindaco a decidere di tentare in prima persona un’ultima mediazione, forte del proprio ruolo. La convocazione formale ai partiti a ieri pomeriggio non era stata ancora inviata, ma intanto ai mezzi di informazione è arrivata la nota che annuncia l’incontro: "Il sindaco di Siena Luigi De Mossi nella necessità di condivisione della linea programmatica ha deciso di convocare tutte le componenti civiche e i partiti politici di maggioranza per coordinare e stabilire tutti insieme modalità e scelte tenuto conto dell’opportunità di riservatezza nelle delicate fasi iniziali".

Non si parla esplicitamente di candidature alle comunali, ma trattandosi di una comunicazione urgente inviata di sabato, di certo non riguarda un normale vertice politico. Ed è il tentativo di far acquisire un ruolo centrale a Palazzo pubblico in questa fase.

Come replicheranno i partiti? Di certo è irrituale che un sindaco uscente giochi in prima persona la partita nella scelta del suo successore, tanto più se la mancata ricandidatura è arrivata in coda a frizioni continue con il resto della maggioranza, motivate in particolare dal ruolo dei suoi più stretti collaboratori. E dopo un tentativo di forzatura con la proposta anch’essa irrituale di Massimo Castagnini, che ha avuto l’effetto di bruciare in tempo zero l’ipotesi del presidente di Sigerico, quantomeno come candidato condiviso di tutta la coalizione. Nei prossimi giorni si saprà se il tentativo di mediazione andrà in porto, o se la frattura sarà definitiva e a questo punto senza ritorno.

Orlando Pacchiani