Dalla radio alla tv e al grande calcio Lo sguardo di Cecilia su Siena

Una foto una storia L’esordio ai microfoni di Antenna Radio Esse, in scena anche con il Piccolo Teatro

Dalla radio alla tv e al grande calcio  Lo sguardo di Cecilia su Siena
Dalla radio alla tv e al grande calcio Lo sguardo di Cecilia su Siena

E così un giorno alla radio arrivò una ragazza dagli occhi straordinari, con una voce un po’ cartavetra e dalla originale pronuncia. Aveva portato una cassetta con una sua trasmissione ma non ci fu bisogno di ascoltarla. Ecco come ho conosciuto Maria Cecilia Tarabochia, magnifica interprete della radio, della televisione ma anche una giornalista che ha saputo dirigere importanti uffici stampa. Come direttore dei programmi gli affidai subito una fascia oraria importante, quella del primo pomeriggio che precedeva personaggi molto cari ai ragazzi, come l’indimenticato Black Rider.

Qualcuno ebbe da obiettare, ma poi tutti si convinsero che era la scelta giusta. Era già un personaggio. Quando decisi che la radio non era solo un contenitore di canzoni e notizie, quando cominciai ad inserire commedie radiofoniche di ogni genere, e trasformai i dj in attori, lei fu una delle prime che seguì questa lenta ma inesorabile evoluzione.

Con entusiasmo e indubbie capacità. Cecilia sapeva passare da personaggi fiabeschi, la Zenoth di Alle porte della notte, a vere e proprie parodie, il saggio tonno della favola di Pinocchio. E sempre con una leggerezza, uno stile che le permise di affrontare poi il teatro vero e proprio, con Giuliano Lenzi ed altri registi, a cominciare proprio dalle gloriose stanze di Margherita Sergardi. In "Le serve" di Genet, assieme ad un’altra meraviglia del teatro senese, Paola Benocci, mostra il senso di figure femminili oppresse, relegate ai margini, eppure quanta dolcezza, quanta sensualità, l’alternarsi fra realtà e fantasia, il fondersi di due personaggi, il vivere la realtà come gioco e irrealtà, il sentire la stessa realtà fra la fantasia e il gioco.

Qui sta tutta la sua naturale predisposizione all’estro del porsi davanti al pubblico. Era già una professionista in tutti i sensi, ma sempre con una affabilità, una sagace ironia, un sorriso che non si dimentica. Eccola qui ritratta da Augusto Mattioli, negli anni in cui ha diretto l’Ufficio Stampa del Siena Calcio, lavoro che portato avanti con quella capacità di confrontarsi con gli altri, cosa che fa anche adesso nel suo negozio di abbigliamento, con un tocco snob di gentile originalità. La televisione è stato un altro naturale passaggio: Cecilia resta l’esempio che si è attratti da quello che non è ordinario. Con lei anche una cronaca paliesca diventa sempre qualcosa di straordinario, un evento.

Massimo Biliorsi