Dall’ospedale di Abbadia ’sparisce’ l’anestesista

Dirottato sulle ambulanze tra Arezzo e Grosseto per l’emergenza Covid. Pesanti disagi sull’Amiata, stop a visite ed esami. I sindaci scendono in campo

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di Massimo Cherubini

L’emergenza Covid "precetta" l’anestesia; servizi a rischio all’ospedale di Abbadia San Salvatore. Dall’altro giorno lo specialista applicato nella struttura è stato ’dirottato’ sul campo delle emergenze. In particolare ad Arezzo, dove ci sono pazienti Covid che non trovano posto e devono essere trasferiti al nosocomio di Grosseto in ambulanza, con un anestesista a bordo. Essendoci carenze, gli specialisti vengono reperiti da altri ospedali. Compreso quello di Abbadia San Salvatore. Così un’auto della Asl arriva ad Abbadia San Salvatore e prende il medico per condurlo ad Arezzo. Qui lo specialista sale sull’ambulanza con il paziente, arriva a Grosseto dove, con un’altra auto della Asl, torna all’ospedale di Abbadia. Dove ha praticamente, quasi terminato il suo pur lungo (dodici ore) turno di lavoro. Una "missione" davvero impegnativa per il medico, che crea disagi nei servizi ospedalieri, programmati e non, di Abbadia San Salvatore. Il problema, la sua delicatezza, è ‘esploso’ ieri mattina. Il sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini riceve delle mail da cittadini che denunciano il fatto. Investe subito del problema Antonio D’Urso, direttore generale della Asl Toscana sud est. Immediata la risposta del direttore che richiama "la condizione di emergenza che obbliga l’utilizzo di tutti i professionisti sul campo, soprattutto di quelli a più altro valore professionale come gli anestesisti. "In questo momento dobbiamo trasferire pazienti Covid positivi, che necessitano di cure intensive dall’ospedale di Arezzo (che è quasi al completo) all’ospedale di Grosseto. L’anestesista è necessario per assicurare che il trasferimento avvenga in sicurezza". Ma l’ospedale di Abbadia San Salvatore non può assicurare i quotidiani interventi.

Fin dal sorgere del problemaFabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore e vice presidente della "Società della Salute Amiata Val d’Orcia" si attiva. "L’emergenza – dice Tondi – ha creato criticità al nostro ospedale. Comprendo il particolare, difficilissimo, momento, La nostra non è una protesta, ma una richiesta che appartiene al gioco di squadra. Penso, e spero, che già da domani (oggi per chi legge n.d.r) la presenza dell’anestesista torni ad assicurare le programmate attività dell’ospedale, unica realtà territoriale di una zona come l’Amiata dai collegamenti viari difficili, resi ancor più difficili con l’arrivò dell’inverno. Chi è affetto da Covid è un emergenza ma – conclude Tondi – tutti i cittadini, affetti da altre patologie hanno il diritto di essere curati. Sono convinto che la buona gestione della sanità saprà conciliare emergenza e diritto alla salute".