Da Poggibonsi a Parigi. Lisa Angiolini ha coronato il sogno delle Olimpiadi

La nuotatrice valdelsana racconta: "Quando mi sono resa conto di essere prima ho sentito il mio corpo abbandonarmi e tutta la tensione sciogliersi" .

Da Poggibonsi a Parigi. Lisa Angiolini ha coronato il sogno delle Olimpiadi

Da Poggibonsi a Parigi. Lisa Angiolini ha coronato il sogno delle Olimpiadi

La nuotatrice azzurra Lisa Angiolini (nella foto) , poggibonsese classe 1995, ha staccato il biglietto per i Giochi di Parigi 2024, ottenendo il pass nei 100m rana vinti (in 1’06”00) agli Assoluti Primaverili di Riccione. Tesserata Carabinieri e Virtus Buonconvento, allenata da Gianluca Valeri alla piscina di Colle, già medaglia d’argento agli Europei di Roma 2022, Lisa ha compiuto l’impresa: qualificarsi per le Olimpiadi alla soglia dei 29 anni, età che per molte significa ritiro.

Il suo segreto?

"Sentivo di non essere arrivata, di non aver raggiunto il mio limite. Quindi i risultati prima o poi dovevano arrivare per forza. Sono una che non ha mai smesso di allenarsi, che dà il 100% in quello che fa, quindi doveva arrivare solo il momento giusto: ho insistito, anche se ho pensato molte volte di smettere e ora mi sento ripagata".

I 100m rana a Riccione che la porteranno a Parigi...

"Non è stato semplice gestire il tutto. Ho ricominciato a nuotare a ottobre, perché ho una lesione al cercine e quindi era tutta un’incognita. Dietro al blocco agli Assoluti la mattina avevo un’ansia tremenda: per tranquillizzarmi ho cercato di andare forte fin dalla batteria ma non è servito granché. Prima della finale avevo mille dubbi e domande in testa, però subito prima della partenza mi sono detta: ‘Basta, deve andare come dico io, vinco e mi qualifico’. E ho fatto la gara in una bolla, non mi rendevo conto né di dove erano le altre né di dove ero io".

Cosa ha provato vedendo il tempo?

"Quando ho toccato mi sono girata verso il tabellone e ho visto solo il mio nome e il tempo. ‘Ok ce l’ho fatta’ ho pensato. Poi sono subito iniziati a apparire i tempi di tutte le altre, ho creduto che mi avessero battuta. Quando mi sono resa conto che ero sempre la prima però ho sentito il mio corpo abbandonarmi, tutta la tensione sciogliersi".

Quindi ha fatto la sua gara pensando a se stessa, non alle avversarie…

"Sì perché quando faccio calcoli faccio solo casini. Mi sono detta: ti sei allenata meno delle altre ma bene, più di questo non potevi fare; se basta bene, altrimenti… deve bastare, non c’erano alternative. Quella gara l’ho fatta al 40% con il fisico, con l’allenamento, ma col 60% di testa".

A chi ha dedicato la vittoria?

"Al mio allenatore in primis, a cui ho fatto davvero passare l’inferno nelle settimane prima della gara. Poi alla mia famiglia, al mio fidanzato".

Lei nasce come duecentista…

"Mi alleno ancora per i 200, solo che non riescono a venirmi bene. Diciamo che sul 100 ho meno aspettative, avendo sempre contato sulla doppia distanza, anche se dopo Roma questa cosa è cambiata. Comunque al Settecolli (a Roma, il 21 giugno, ndr) proverò a strappare il pass per Parigi anche nei 200 rana".

Che cosa aspettative ha per la sua prima Olimpiade?

"La mia testa arriva tanto in là ma non voglio pensare troppo agli obiettivi: voglio fare la batteria, dove so che potrei qualificarmi per la semi, dalla semifinale in teoria sempre potrei entrare nelle otto e poi in finale me la giocherei. Ma in realtà me la voglio solo godere al 100% dal primo giorno, come si vive un sogno".

Chi verrà con lei a Parigi?

"Sto cercando di portare mamma e il mio fidanzato e uno zio di Milano. Spero che venga anche il mio allenatore, non è detto".