di Marco Brogi
Sono state rilevate infiltrazioni di piccole quantità di acqua nelle prime cantine del centro storico di Poggibonsi ispezionate ieri dai tecnici del Comune e dalla polizia municipale. Nel corso delle verifiche, protrattesi per tutta la giornata, sono stati prelevati dei campioni che saranno analizzati per stabilire caratteristiche e provenienza delle acque. Si tratta di accertamenti effettuati per la sicurezza degli edifici della zona dove una settimana fa, al civico 132 di via della Repubblica, è crollato un palazzo. Accertamenti che andranno avanti per qualche settimana, visto che sono alcune decine gli scantinati da controllare. Di fatto tutti i vari cunicoli che scorrono nel sottosuolo di vicolo le Mura, via Marmocchi, parte alta di via della Repubblica, vicolo delle Chiavi, vicolo San Gregorio, via Trieste (fino a via San Lucchese), vicolo del Poggiarello e vicolo Ciaspini (fino all’incrocio con via Frilli), via Gallurì e via Frilli, nel tratto compreso tra via Marmocchi e vicolo Ciaspini. I tecnici del comune e agenti municipali hanno iniziato il loro lavoro nella prima mattinata, bussando alle abitazioni e accedendo alle cantine. Come ha auspicato il sindaco David Bussagli, in questo momento serve la massima collaborazione dei cittadini, invitati a verificare con frequenza almeno quindicinale la presenza di acqua nei locali interrati e a segnalarlo ad uno specifico indirizzo mail che è stato appositamente attivato: [email protected]. Fermo restando l’obbligo in caso di presenza di acqua di immediata segnalazione ad Acque spa al numero verde gratuito 800983389. Mentre vanno avanti le indagini per individuare le cause del crollo e eventuali responsabilità, resta il dramma delle undici famiglie (25 persone in tutto) rimaste senza casa: quattro delle nove abitazioni interessate dal crollo e sette del condominio di fronte. Condominio che non è stato danneggiato ma a cui è stato vietato l’accesso per motivi di sicurezza legati al rischio che nell’edificio da cui tutto è partito possano verificarsi altre frane. La vera emergenza adesso è rappresentata dalle undici famiglie che in quella maledetta notte tra venerdì 25 e sabato 26 agosto sono state evacuate e sono ancora ospiti di alberghi cittadini. Per loro dovrà essere trovata quanto prima un’altra soluzione.