SIENA
Cronaca

"Crisi irresponsabile, ora vertice con iscritti"

Il segretario provinciale del Pd, Andrea Valenti: "Non si possono fare sconti ai 5 Stelle. Politiche e amministrative però restano separate"

di Orlando Pacchiani

Andrea Valenti, segretario provinciale del Pd, come valuta la crisi di governo?

"Un atto irresponsabile in un momento come questo, tra guerra, pandemia, provvedimenti per aiutare famiglie, lavoratori e imprese da varare. L’Italia non ne aveva proprio bisogno".

Guardando a casa nostra, si temono anche conseguenze per alcune partite importanti.

"Lo statuto del Biotecnopolo è depositato e questo almeno in parte ci garantisce anche se molto resta da fare. Ma ci sono tante partite aperte che ci preoccupano, dal Pnrr a Mps, dalle crisi aziendali ai rinnovi contrattuali. Spero che gli italiani capiscano che chi ha trascinato il Paese nell’immobilismo non merita fiducia".

È l’addio all’alleanza coi 5 Stelle?

"Non si possono fare sconti a chi ha innescato questo meccanismo. Poi è vero che siamo in un periodo politico strano, perché mai avrei pensato di governare con la Lega ed è successo. Ma il campo largo per come era stato ipotizzato ora è forse già tramontato".

Nello stesso giorno dell’innesco della crisi avete annunciato l’alleanza coi 5 Stelle per le comunali: salta anche quella?

"Politiche e amministrative sono due piani separati e non ci sono automatismi, anche se ciò che succede a livello nazionale andrà comunque considerato".

Il sindaco De Mossi ha definito una follia quell’alleanza.

"De Mossi è uno di quelli che non ha firmato l’appello per Draghi e dopo ha parlato di irresponsabilità. Facile porre le questioni a posteriori e non prendere posizione quando aveva un senso".

Come si è mosso per coinvolgere il partito in questa fase?

"Ho chiesto subito a tutti i segretari di convocare assemblee nei territori con gli iscritti, per tastarne il polso e sentire i loro umori. Il primo agosto si terrà un attivo degli iscritti a Siena".

L’ampliamento dei collegi complica la vostra sfida sul territorio, non crede?

"Cambiano alcuni riferimenti, bisognerà fare sintesi con altri territori. Ma c’è la consapevolezza che Siena nelle ultime consultazioni ha dimostrato tenuta e capacità di vincere".

Si partirà dalla valutazione di ricandidatura degli uscenti, il segretario nazionale Enrico Letta e Susanna Cenni.

"Se il segretario manifesterà l’intenzione di ricandidarsi a Siena, porteremo com’è naturale la questione in direzione, così come valuteremo l’eventuale richiesta di deroga di Susanna Cenni. Ma ancora è tutto prematuro".

Sa benissimo che in ballo c’è anche il suo nome. Che dice?

"Storicamente non sono abituato a parlare di me stesso. Le candidature saranno decise dal partito in modo collegiale".