Covid, la situazione tre anni dopo "Il virus ha perso forza, ma esiste"

Simona Dei, direttrice sanitaria della Asl Toscana Sudest, torna su quei giorni difficili e di incertezza .

Covid, la situazione tre anni dopo  "Il virus ha perso forza, ma esiste"

Covid, la situazione tre anni dopo "Il virus ha perso forza, ma esiste"

A tre anni dal lockdown, Simona Dei, direttrice sanitaria della Asl Toscana Sudest, torna con la mente al marzo 2020 ed esamina il quadro attuale per la Valdelsa in merito ai contagi. "Il virus ha perduto di morbosità e di letalità, ma c’è", afferma, sottolineando l’importanza di continuare a tenere i corretti comportamenti tra igiene e tutela.

Dottoressa Dei, quali immagini rivede oggi di quel periodo?

"La prima, pensando alla Valdelsa, riguarda il tendone allestito di fronte al pronto soccorso di Campostaggia, il filtro degli accessi per evitare la diffusione del virus. E la lunga fila delle vetture per il tampone al Drive through".

In quali termini rimarcare l’apporto di medici, infermieri e delle figure impegnate sul campo?

"Preziosa l’opera delle Usca e dei medici di famiglia, muniti della visiera e delle strumentazioni per la sicurezza. Anche in altre zone, ad esempio in Casentino in mezzo alla neve, per raggiungere famiglie isolate. E’ giusto ringraziare il personale della prevenzione, del pronto soccorso di un ospedale, Campostaggia, che all’inizio della pandemia non concentrava le proprie attenzioni sui pazienti Covid, ma nel quale ovviamente era necessario attenersi in maniera scrupolosa alle regole. Un plauso a chi ha dato la disponibilità per il check point. Vi hanno lavorato anche gli amministrativi, oltre a studenti che, in una fase di sospensione di servizi, non potevano svolgere il tirocinio. Invece di andare a casa hanno scelto di offrire comunque un contributo alla comunità. Un aspetto molto bello. Da ricordare".

Una proficua collaborazione... "Nel circondario della Asl Toscana Sudest ogni ‘attore’ ha dato una mano. Mi riferisco pure alle associazioni di volontariato. E poi i contatti costanti con i sindaci, gli incontri in Prefettura a Siena per condividere le informazioni".

Ieri la Giornata in memoria delle vittime dell’epidemia. I dati per la Valdelsa?

"In totale 27mila casi e 85 decessi. Un tasso di letalità fra i più bassi dell’area vasta, ma una positività tra le più alte anche perché il territorio è vicino a vie di comunicazione stradali che ‘muovono’ il virus".

Vaccinazioni: quali esiti?

"Abbiamo coperto l’85,3 per cento della popolazione con più di cinque anni. Un livello elevato. Con le terze dosi, il 73,9. Per il futuro la campagna dovrà essere indirizzata su persone a rischio. Vediamo cosa accadrà".

Timori di una ricomparsa?

"Il virus c’è. Ha perduto di morbosità e di letalità, ma c’è. Per cui è fondamentale non accantonare le tutele di sempre, la massima igiene ed entrare con la mascherina in luoghi affollati".

Paolo Bartalini