
di Laura Valdesi
"205 su 210 votanti hanno indicato me come capitano. Inizio così il mio quarto mandato. Una dimostrazione di affetto, al contempo di unità e di compattezza della Contrada. La Tartuca non finisce mai di sorprendermi". Felice del risultato, Gianni Cortecci, anche della particolare affluenza, pur nel massimo rispetto delle regole anticontagio. "Mi riempie di orgoglio e, ripeto, apprezzo soprattutto l’unità dimostrata che è merito degli insegnamenti tramandati da chi ci ha preceduto", aggiunge.
Facciamo due conti e torniamo ai primi incarichi nello staff Palio.
"Dal 2015 sono capitano ma ho fatto 12 anni da mangino, iniziando nel lontano 1995".
Un lungo arco di tempo: quale è stato il cambiamento principale nella Festa?
"Si è modificata l’importanza del rapporto che hanno i fantini con le Contrade. Pesano di più, rispetto al passato, sulle decisioni delle dirigenze. Per il resto il Palio è sempre stato bello e lo sarà anche in futuro".
La spinta ad andare avanti?
"Il mio percorso quest’anno era giunto al termine. Poi per causa di forza maggiore non si è corso, per cui la Tartuca è rimasta con la squalifica. Visto che è arrivata nel mio mandato, ho ritenuto giusto non abbandonare. Oneri ed onori".
I nomi dello staff?
"Li comunico stamani ma solo alla deputazione di seggio per via delle norme anticontagio".
Com’è il morale dei fantini in questo periodo buio? E di Cortecci?
"E’ lo stesso dei senesi: c’è molta preoccupazione. Per quanto mi riguarda viene prima di tutto la salute. Ha fatto bene il Comune, d’intesa con le Contrade, ad non correre nel 2020. Speriamo che le cose migliorino ma, a malincuore, dico che il Palio si fa se ci sono le condizioni".
Il suo collega dell’Oca Stefano Bernardini sostiene che il Protocollo equino va fatto.
"Concordo. Penso che sia anche volontà dell’amministrazione, dietro richiesta dei capitani, che hanno chiesto di anticipare un po’ i tempi e di stilare un calendario. Il sindaco sta facendo il possibile ma davanti a noi c’è uno scenario indecifrabile".
Parliamo di fantini: Tittia, Tempesta...
"Finora ho avuto la fortuna di correre con sette diversi nomi. Ritengo che Tittia sia un grande uomo oltre che un grande fantino. E questo per la Tartuca ha molto valore. Ci sono anche altri che hanno fatto bene da noi, da Brigante a Tempesta che ha vinto. Non mi fermo qui consapevole che la Tartuca cercherà di fare il Palio alla sua maniera, contrastando un’avversaria tosta, se si correrà, con la migliore accoppiata possibile. Oltre ai sette fantini, c’è qualcuno che non ha mai indossato il nostro giubbetto, vedi Brio. Chissà che non sia la volta buona, anche se si è legato al Bruco. Le vie del Signore a volte sono infinite".