"Le coperture vaccinali hanno mostrato in Italia dal 2013 al 2016 una tendenza alla diminuzione, legata al fenomeno di ’esitazione’ vaccinale, termine coniato dall’Oms per descrivere un atteggiamento globale di rifiuto o ritardo nell’adesione alle vaccinazioni nonostante la loro disponibilità", dice la dottoressa Chiara Cinughi de Pazzi (nella foto sopra), rsponsabile Igiene Zona Senese Asl. Nel 2017 la legge 119 ha introdotto in Italia l’obbligo vaccinale per i minori tra zero e 16 anni per 10 vaccini.
Come è la situazione oggi?
"Dopo l’obbligo di legge si è avuto un aumento delle coperture fino al 2020, quando la pandemia ha influito negativamente. Il 2021 ha mostrato un generale miglioramento rispetto al 2020. Nel 2021 poi le coperture per polio e morbillo, a 24 mesi, non hanno raggiunto a livello nazionale il 95%, obiettivo raccomandato dall’Oms".
E da noi?
"I dati aggiornati al 14 novembre ci mostrano che nei bambini nati nel 2021 la copertura per il ciclo completo di 3 dosi di esavalente (i primi 6 vaccini obbligatori) è del 95,61% a livello regionale, del 96,11% nella Asl Sudest, del 97,88% nella Zona Senese. La copertura per la prima dose di antiMorbillo Parotite e Rosolia è del 94,02% a livello regionale, 93,66% nella nostra Asl e 96,37% nella Zona Senese. Se l’obiettivo è il 95% dobbiamo quindi fare ancora sforzi. Una copertura inferiore non garantisce l’immunità di gregge e non impedisce la circolazione dei virus".
Si sta infatti alzando l’allarme per il ritorno del Morbillo.
"Questo virus ha altissima contagiosità: un caso di Morbillo genera tra 12 e 18 nuovi casi tra coloro che non hanno mai contratto la malattia e non sono vaccinati. E per i bambini immunodepressi, non vaccinabili, l’unica opportunità di non essere esposti al virus del Morbillo è quella di beneficiare della vaccinazione dei bambini a contatto con loro".
Quale il rischio?
"Nel 2015 il Morbillo nel mondo ha causato 134.200 decessi (circa 367 ogni giorno, 15 ogni ora), la maggior parte di quali in bambini sotto i 5 anni e soprattutto in Paesi dove i programmi vaccinali non sono quelli del mondo occidentale".
Quali le malattie e i virus da tenere d’occhio?
"I batteri della Pertosse, l’Emofilo, gli Pneumococchi, i Meningococchi, il virus dell’Epatite B, i Rotavirus: per ognuno di essi esiste un vaccino, obbligatorio o raccomandato, altamente efficace e sicuro. Alcuni di questi virus e batteri, come quello della Pertosse, sono pericolosi soprattutto nelle prime età della vita, altri lo sono in tutte le età. A questi agenti causali ’tradizionali’ dobbiamo aggiungere gli ’emergenti’ per le nostre latitudini: penso ai virus della Dengue e di altre Arbovirosi, cioè malattie virali trasmesse da vettori. La Dengue, come la Chikungunya e le infezioni da Virus Zika erano malattie endemiche solo in Asia, America del Sud, Africa fino a quando la Zanzara tigre, potenziale vettore, è stata introdotta in altri Paesi ed anche in Italia dove è arrivata nel 1990 a Genova in un carico di copertoni e da anni si è stabilmente insediata. Queste zanzare se pungono un soggetto rientrato da un Paese endemico e infetto, sono potenzialmente in grado di trasferire l’infezione ad altri individui, che possono a loro volta innescare ulteriori catene di contagio: sono 76 i casi confermati di Dengue trasmessi localmente in Italia e notificati al 13 novembre 2023".
Infine ci si vaccina ancora contro il Covid?
"Le adesioni sono drasticamente diminuite rispetto agli anni 2022 e 2021: sono più motivati alla vaccinazione i soggetti fragili per età o per patologie, mentre i numeri di bambini vaccinati sono molto bassi".
Paola Tomassoni