Controversie in lavanderia a Siena: firmata l'intesa per trasparenza e correttezza

Firmato un protocollo tra le 170 tintolavanderie di Arezzo e Siena e le associazioni dei consumatori per favorire trasparenza e correttezza nei rapporti. Regole di comportamento e risarcimento del danno in caso di deterioramento dei capi.

Deterioramento dei capi a causa di etichette inesatte o ingannevoli, ma anche smarrimenti, tempi di ritiro dei capi non rispettati, macchie che resistono ai lavaggi professionali: sono alcune delle problematiche più frequenti che si riscontrano nei rapporti tra i clienti e le 170 pulitintolavanderie, di cui 98 laboratori ad Arezzo e 72 a Siena. Per favorire al massima correttezza e trasparenza tra lavanderie e clienti, è stato sottoscritto ieri in Camera di Commercio, con Cna, Confartigianato, Adiconsum e Federconsumatori. Individuate alcune regole di comportamento: in caso di difficoltà o di indicazioni assenti nell’etichetta obbligatoria di composizione e di manutenzione dei capi, la tintolavanderia sarà obbligata a comunicare al cliente gli eventuali rischi dovuti al trattamento richiesto. E il cliente si assumerà l’intero rischio per ogni eventuale danneggiamento ma dovrà essere fatta menzione nella ricevuta firmata. Ancora, la tintolavanderia sarà tenuta al risarcimento del danno per il deterioramento totale o parziale dei capi sulla base di una ‘tabella di deprezzamento’ presente nel protocollo. Istituita anche una commissione paritetica di conciliazione.