REDAZIONE SIENA

Contratti fittizi per 290 stranieri: "E’ un’associazione a delinquere"

Il gup Grandinetti ha fissato ad ottobre l’udienza per i cinque accusati di aver fatto parte dell’organizzazione . Altre tre persone indagate, a vario titolo, di truffa aggravata e di aver violato il decreto che disciplina l’immigrazione.

L’inchiesta è stata condotta dalla Finanza; in alto i pm Marini e De Flammineis

L’inchiesta è stata condotta dalla Finanza; in alto i pm Marini e De Flammineis

di Laura Valdesi

SIENA

C’era il capo che dava ordini, indicava quali extracomunitari dovevano essere assunti, anche fittiziamente, le necessarie pratiche da svolgere negli uffici pubblici, questure comprese. Lui il deus ex machina dell’attività finita al centro dell’inchiesta ’Ghost Job’ della guardia di finanza. Unitamente a due collaboratori stretti, un’infermiera che però era addetta soprattutto della gestione amministrative della società ’Assistenza Valdichiana srls’ a Chianciano Terme (ora se ne occupa un amministratore giudiziario), più il factotum che eseguiva gli ordini del capo quando era all’estero, tenendo rapporti con i badanti che venivano impiegati nelle famiglie. Con loro un altro dipendente della società si interessava dell’arrivo degli stranieri e anche di dove farli alloggiare, compresi quelli irregolari. Riscuoteva, come il braccio destro del capo, i pagamenti compiuti dalle famiglie che erano clienti di ’Assistenza Valdichiana’. C’era inoltre un presunto procacciatore di stranieri irregolari, secondo quanto emerso dall’inchiesta, che seguiva le pratiche per il rilascio del permesso di giorno, accompagnandoli sul luogo di lavoro. Tutti e cinque sono ora accusati dai pm Nicola Marini e Siro De Flammineis, che hanno seguito l’indagine, di associazione a delinquere per favorire la permanenza di extracomunitari irregolari in Italia mettendo a loro disposizione immobili dove alloggiare, facendoli lavorare anche se non avevano il permesso di soggiorno. Di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pm, è stata fissata dal gup Andrea Grandinetti l’udienza preliminare che si svolgerà a fine ottobre. Dovranno presentarsi davanti al giudice, oltre ai cinque a cui viene contestata l’associazione a delinquere, altre tre persone per reati che, a vario titolo, vanno dalla truffa aggravata alla violazione del decreto legislativo 268 /98. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, sarebbero stati fatti contratti fittizi di assunzione da parte di ’Assistenza Valdichiana’, come pure buste paga e Cud, documenti indispensabili per ottenere il rilascio oppure il rinnovo del permesso di soggiorno . Sarebbero addirittura 289 gli stranieri che, in realtà, non lavoravano per la società e non avevano titoli per stare in Italia.

Si tratta di una delle inchieste più corpose condotte dalla procura, che copre un arco di tempo fra il 2019 e il febbraio 2023. E che ha sollevato il velo appunto su un hub per favorire i clandestini alcuni dei quali non avrebbero potuto restare nel nostro Paese eppure facevano badanti e colf in nero nelle famiglie. Fra le accuse di cui un indagato, all’epoca dei fatti dipendente della società, deve difendersi quella di estorsione perché avrebbe addirittura minacciato di levare il lavoro ad uno degli stranieri se non gli dava 300 euro, che poi non sarebbero stati consegnati. Un episodio accaduto a Sinalunga. L’uomo ritenuto dagli investigatori capo di ’Assistenza Valdichiana’, unitamente ad un tunisino, deve difendersi dall’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps in quanto lo avrebbe assunto fittiziamente per un mese, periodo utile per consentire al giovane straniero di ottenere l’indennità di disoccupazione. Il presunto capo dell’associazione a delinquere, difeso insieme ad altri due indagati dall’avvocato Alessandro Betti, era tornato libero nel gennaio scorso, dopo aver avuto l’obbligo di dimora. L’infermiera, invece, assistita dall’avvocato Nicola Fiorino, già nel luglio 2023 sebbene già prima le fosse stato concesso di riprendere a lavorare.