ANGELA GORELLINI
Cronaca

Commercianti in catene davanti al Comune

Manifestazione di protesta in Piazza del Campo: "A causa dei protesti rischiamo di chiudere le attività". La solidarietà del sindaco.

di Angela Gorellini

"Non è una protesta contro il governo, ma un modo per dire a chi di dovere di svegliarsi, che siamo stanchi dei soliti ‘Faremo’". Alza la voce Monia Petreni, la presidente del Comitato Commercianti Uniti che ieri, insieme all’associazione Partite Iva Toscana ha organizzato una manifestazione per dare voce a chi rischia di chiudere la propria attività. E poi si è incatenata, insieme ad alcuni colleghi: un messaggio simbolico, ma dal significato forte e chiarissimo. "Rimarremo qui finché non avremo risposte – spiega la presidente del Comitato –, se la situazione non si sbloccherà, venerdì ci sposteremo a Montecitorio e non ci muoveremo".

La scelta di riunirsi in piazza del Campo non è stata casuale: è a Siena che sono stati protestati i primi esercenti, oggi accadrà ad altri a cascata. Tanti, infatti, i commercianti presenti all’iniziativa che lavorano sulle lastre. Non chiedono di non pagare, ma che "chi è stato costretto a rimanere chiuso a causa del Coronavirus – le parole di Monia Petreni –, non venga iscritto alla Crif, quindi alla centrale rischi e che non venga protestato". Si guarda intorno e indica i diversi esponenti politici che ieri hanno aderito all’iniziativa del Comitato. "Abbiamo al nostro fianco tutte le forze politiche – spiega la Petreni – sia della maggioranza che dell’opposizione. Allora perché la situazione non si sblocca? C’è forse dietro una qualche manovra? Eppure il presidente Conte ha sempre assicurato che nessuno perderà il proprio lavoro per la crisi... La situazione dei commercianti è disastrosa, si registra già un -70 per cento".

Ed è proprio al presidente Conte e al ministro Gualtieri, che il sindaco di Siena Luigi De Mossi si è impegnato a scrivere una lettera per richiedere la sospensione dei protesti dei titoli bancari fino alla fine dell’anno. Il primo cittadino ha incontrato ieri una delegazione dei commercianti. "Perché deve esserci una risposta governativa – ha detto – e la soluzione deve rifarsi alla normativa, non può essere temporanea. Esprimo ai commercianti la mia solidarietà, nessuno merita di perdere il lavoro e la dignità per colpe non sue". In prima linea, a fianco del Comitato Commercianti Uniti, l’Apit. "Anche noi sosteniamo la battaglia – dice il presidente dell’associazione Raffaele Saviano –, per la sopravvivenza e la salvaguardia di tante partita Iva. Servono risposte urgenti: la chiusura di un’attività non è solo un grave danno economico, ma anche un danno psicologico, che può pure sfociare in un atto estremo". "E’ la cancellazione della dignità di un uomo e del suo futuro – prosegue –, e lo dico perché trent’anni fa ci sono passato. Non è che non vogliamo pagare, ci mancherebbe, perché anche i fornitori fanno parte della catena, ma abbiamo bisogno di un provvedimento che salvaguardi il domani".