
A firmare il protocollo sono stati il dg delle Scotte Antonio Barretta e il procuratore della Repubblica Andrea Boni, alla presenza della ds De Marco
L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena hanno sottoscritto un protocollo d’intesa riguardo alla necessità di regolamentare il rilascio del nulla osta per il prelievo di organi in caso di morte violenta o quando vi sia sospetto di reato. Il protocollo è stato sottoscritto in conformità a quanto disposto dalla legge 91 del 1° aprile 1999 sul prelievo e trapianto di organi e tessuti, per garantirne al meglio le esigenze giudiziarie e le procedure.
La procedura condivisa da Aou Senese e Procura della Repubblica ha lo scopo di accelerare il percorso autorizzativo per il prelievo di organi nel caso di morte violenta o con sospetto di reato tramite contatto diretto tra i medici che partecipano alla Commissione Accertamento Morte e il Pubblico ministero di turno, garantendo che il prelievo degli organi non pregiudichi eventuali successive indagini medico-legali. Si tratta di una collaborazione efficace per ottimizzare il processo autorizzativo, favorendo il prelievo di organi anche nei casi in cui il corpo sia a disposizione dell’autorità giudiziaria e garantendo che la procedura avvenga nel rispetto delle esigenze investigative, senza compromettere eventuali indagini giudiziarie.
Il protocollo d’intesa è stato firmato dal direttore generale dell’Aou Senese, Antonio Barretta e dal Procuratore della Repubblica Andrea Boni; presente anche la direttrice sanitaria Maria De Marco.
La legge 91 del 1999, riguardante prelievi e trapianti di organi e tessuti, disciplina le modalità di prelievo e trapianto in Italia e stabilisce le procedure per accertare la morte e per la manifestazione della volontà alla donazione. La legge prevede il principio del ’silenzio-assenso’, per cui in assenza di una dichiarazione di volontà contraria, si presume il consenso alla donazione, ma specifica che i familiari devono essere informati e coinvolti. In caso di morte violenta, la legge 91 si applica nel rispetto delle indagini giudiziarie e delle eventuali disposizioni dell’autorità competente. Questo significa che, in caso di morte violenta, il prelievo di organi e tessuti può essere effettuato con il consenso dell’autorità giudiziaria.