
Come sono le relazioni sociali nel terzo millennio Ecco il punto di vista di un adolescente
Noi adolescenti siamo la generazione Z, quelli sempre collegati ad internet, con il telefono costantemente in mano, in compagnia del nostro girone di amici virtuali. Oggi giorno parliamo con persone provenienti da Roma, Berlino, New York e così finiamo con il conoscere meglio loro che i nostri compagni di banco.
Siamo talmente abituati a parlare dietro allo schermo di un telefono o di un computer che finiamo per ignorare la realtà. Se dimenticassimo il telefono a casa per un solo giorno, un blackout di internet o un blocco improvviso di tutti i social media, entreremmo tutti nel panico più totale e ci sentiremmo persi come i protagonisti del videogame d’azione Call of Duty.
E poi, a quel punto, dovremmo per forza parlare con l’amico di classe, quel ragazzo che si chiama Luca e che ancora non conosciamo ma che all’improvviso ci somiglia così tanto. E da lì due tiri al pallone, due risate, lui che mi parla di sé ed io che lo ascolto. Poi io parlo di me e lui mi ascolta. In quel preciso momento ho imparato a tendere la mano ad un amico, a comprendere la vera natura dell’amicizia fatta di presenza, di attimi vissuti insieme nello stesso luogo e non condivisi mediante lo schermo.
Disegno ’Dal telefono allo schermo’ di Giovanni Galgani