‘Colle Insorge’ all’attacco del Pd. Carc e Rifondazione lanciano la doppia Festa della Liberazione

"Una data così importante non può essere strumentalizzata dal partito che ci sta portando in guerra" .

‘Colle Insorge’ all’attacco del Pd. Carc e Rifondazione lanciano la doppia Festa della Liberazione

‘Colle Insorge’ all’attacco del Pd. Carc e Rifondazione lanciano la doppia Festa della Liberazione

Doppia Festa della Liberazione per Colle. Di fatto alla normale ed istituzionalizzata celebrazione il partito dei Carc e Rifondazione Comunista hanno lanciato attraverso la loro lista civica Colle Insorge un appello a partecipare attivamente alla commemorazione che si svolgerà la mattina del 25 aprile a Colle. "Il ritrovo è alle 11 al Monumento alla Resistenza presso i giardini di Via Piemonte – viene affermato in una nota – Invitiamo tutti a unirsi a noi muniti di cartelloni o striscioni con proprie parole d’ordine, a portare bandiere (compresa quella della Palestina) o simboli di partito o di organizzazioni". Si prevede, quindi, che le due manifestazioni (quella istituzionalizzata dei comuni valdelsani e quella della lista civica ‘Colle Insorge’) si trovino per una volta nello stesso momento e nello stesso luogo. L’appuntamento, se così, vogliamo chiamarlo sarà in Via Piemonte. "Non possiamo consentire che il 25 aprile venga strumentalizzato dal Pd, da un partito delle larghe intese, che negli ultimi 40 anni ha adottato politiche di lacrime e sangue per le masse popolari, a livello nazionale e locale – continua la nota della lista civica Colle Insorge – Colle è passata da essere una città simbolo della resistenza partigiana e dell’antifascismo a essere una città che non ricorda quei valori per i quali quei giovani colligiani morirono. Il Pd è il partito che vorrebbe intestarsi la giornata del 25 aprile, ma è anche lo stesso che sta trascinando il nostro paese in guerra". "A Colle il Partito Democratico e la precedente giunta Canocchi con la lista Su Per Colle hanno portato avanti politiche distanti dagli interessi delle masse popolari, come è stato evidente nel caso del ‘Tubone’, sicuramente uno dei principali ‘temi caldi’ per i colligiani che rischiano conseguenze disastrose per la sicurezza abitativa e per la tutela del territorio – viene attestato nella nota – Per non parlare dell’emergenza abitativa, dato che -a fronte dei numerosi edifici sfitti - diverse famiglie rischiano lo sfratto o abitano in case non adatte alle loro esigenze. Continuando con lo scempio del parco dell’Agrestone, dove, a causa di decenni di mancata manutenzione, è stato necessario un intervento di taglio di oltre 120 alberi".

Lodovico Andreucci