Colle sarà candidata a capitale della cultura 2028. Lo ha deciso il consiglio comunale di ieri che ha votato l’atto di indirizzo stilato dalla giunta a guida Pii per la candidatura del Comune di Colle a capitale italiana della cultura – istituzione del direttivo e del comitato di candidatura. "La candidatura rappresenta un’opportunità straordinaria non solo per la nostra città, ma per l’intero territorio – afferma l’assessore alla cultura Daniele Tozzi –. Questo progetto può rilanciare non solo il patrimonio culturale, ma anche l’economia locale, favorendo investimenti e turismo. Invito ancora una volta tutti a lavorare insieme, con uno spirito di collaborazione, per il futuro di Colle e del territorio. Il nostro impegno è costruire un progetto che guardi lontano, basato su una visione condivisa e orientata allo sviluppo sostenibile". L’atto era stato rimandato per approfondire la discussione ed è stato ripresentato nell’assemblea consiliare di ieri. "Si tratta di un momento significativo per la nostra comunità, perché questa proposta potrebbe cambiare il futuro di Colle – continua Tozzi –. Questo titolo è promosso dal Ministero della Cultura, serve per valorizzare il patrimonio artistico e culturale. Colle da questo punto di vista ha una lunga tradizione di eccellenza in questi ambiti con un ricco patrimonio architettonico ed una storia dell’arte del cristallo, per non parlare della sua posizione strategica nel cuore della Toscana". L’iniziativa è stata istituita nel 2014 dietro proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, sulla scorta della grande partecipazione delle città italiane alla selezione per la capitale europea della cultura 2019. L’obiettivo della manifestazione è quello di promuovere progetti e attività di valorizzazione del patrimonio culturale italiano, sia materiale che immateriale, attraverso una forma di confronto e di competizione tra le diverse realtà territoriali, incentivando così la crescita del turismo e dei relativi investimenti. "Candidarsi significa non solo mettere in luce ciò che di straordinario possediamo, ma anche puntare ad un rilancio economico, turistico e sociale che coinvolgerà l’intera città – conclude Tozzi –. Questo progetto non è solo culturale, ma anche uno strumento di sviluppo sostenibile capace di attrarre dei nuovi investimenti e nuovi visitatori, rafforzando così la nostra economia locale". Adesso i prossimi passi saranno quelli di mettere in piedi un gruppo ed una squadra partecipata che coinvolga tutti gli attori sociali, culturali ed economici per costruire un dossier solido per vincere questa sfida.
Lodovico Andreucci