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Chiusi, Acea chiede 2 milioni e mezzo al Comune

Lettera della multiutility romana per riavere il denaro speso per comprare il terreno su cui doveva sorgere il carbonizzatore

CHIUSi

Acea, con una dura lettera, contesta al Comune di Chiusi l’acquisto dell’area dell’ex centro carni, effettuato nel 2018, perché la multiutility romana non sarebbe stata adeguatamente informata della presenza di nichel e della necessità di una bonifica, ragion per cui chiede di restituire i circa 2 milioni e mezzo di euro spesi per comprare il terreno dove doveva sorgere un grande carbonizzatore - poi bloccato dell’inchiesta pubblica della Regione e dalla contrarietà della popolazione - oltre al rimborso delle spese sostenute e dei danni patiti.

Una situazione rinviata dalla precedente amministrazione comunale che il neo sindaco Gianluca Sonnini si trova a gestire. Proprio l’altro ieri mattina il primo cittadino ha letto in consiglio comunale la missiva di Acea, inviata dall’avvocato Pasquale Cristiano, nella quale tra l’altro si fa chiaramente capire come l’acquisto dell’area fosse stato effettuato con il chiaro intento, evidentemente condiviso dalla vecchia giunta, di creare l’impianto e non certo per altri motivi. Il mancato raggiungimento di questo obiettivo e soprattutto la questione nichel hanno messo Acea in una situazione difficile e da qui la richiesta di risarcimento che però potrebbe anche essere un modo per avviare una nuova trattativa con il Comune, partendo ovviamente da una posizione di forza.

Che cosa accadrà adesso? "Non voglio entrare nel merito della gestione di questa vicenda da parte della precedente amministrazione - dice Sonnini - perché adesso il mio obiettivo è risolvere la situazione tenendo nel contempo ferma la volontà dei cittadini e cercando di evitare danni per le casse pubbliche. Senza perdere eventuali opportunità di sviluppo per il nostro territorio, condiviso con gli altri Comuni della Valdichiana, che potrebbero essere rappresentati pure da investimenti pubblici e privati, anche grazie al Pnrr, sull’area dell’ex centro carni che vadano oltre la gestione dei rifiuti".

La nuova giunta adesso intenderebbe muoversi dunque su un doppio binario: quello legale che già ha portato ad un ricorso al Tar da parte dell’azienda stessa contro una norma votata dal consiglio comunale (sulla destinazione urbanistica) e su un piano politico di rapporti con Regione e Acea per addivenire ad una soluzione. Preoccupazione è stata espressa dalla lista Chiusi Futura con le consigliere comunali Lucia Lelli e Francesca Capuccini che hanno parlato di "prospettiva disastrosa in quanto tutto ciò potrebbe mettere in ginocchio il Comune dal punto di vista economico e finanziario".

Massimo Montebove