
Le chiusure di attività commerciali creano sempre dispiacere ma se succedono in tempo di Covid fanno ancora più rumore. Perché dimostrano come il famoso "andrà tutto bene" in realtà era solo un debole auspicio mentre cresce la paura che le saracinesche abbassate siano il segnale di una crisi profonda. A Chianciano Terme ha chiuso il ristorante ’Patry’, a comunicarlo sono gli stessi gestori sulla pagina Facebook del locale. "Non è più possibile – spiegano – per una attività onesta andare avanti, dopo un anno di chiusure, tasse e pagamenti, merce buttata più e più volte. Siamo stanchi di tutte queste ingiustizie". Segue un ringraziamento dedicato ai clienti ed a tutte quelle persone affezionate al ristorante che non hanno mancato di far sentire la propria solidarietà. Perché a Chianciano Terme la situazione è molto complicata e il Covid non ha fatto altro che peggiorarla. Il settore della ristorazione e dell’accoglienza è tra i più colpiti e nelle ultime settimane si sta moltiplicando il grido di allarme di imprenditori che stanno perdendo pazienza e forse fiducia. La luce in fondo al tunnel non si vede, le chiusure forzate al pubblico continuano tra zone rosse ed arancioni mentre a breve arriverà una Pasqua blindata. E sarà triste nei giorni di festa vedere Chianciano Terme vuota come non mai.
"Il settore della ristorazione e quello alberghiero – commenta il sindaco Andrea Marchetti – è tra i più colpiti, non c’è dubbio. Ce ne sono anche altri, le difficoltà temo che aumenteranno ma non solo a Chianciano perché è così in tutti i centri turistici. Con la pandemia i primi a pagare le conseguenze sono chi era già in sofferenza e quelle attività che hanno aperto da pochi anni e che ancora devono recuperare gli investimenti iniziali". Tutti i giorni ristoratori e albergatori si chiedono quando si potrà tornare alla normalità perché dopo un anno di buio pretendono risposte certe. "La decisione che è stata presa è quella di sacrificare le attività ma il Governo adesso deve dare sostegno sia per i ristori che per le prospettive. Lo Stato – conclude Marchetti – doveva coprire i costi fissi delle attività e dare un contributo per andare avanti in attesa della ripartenza. Adesso, invece, il sistema economico è sfiduciato". C’è una stagione con tante nubi all’orizzonte.
Luca Stefanucci