"Chianciano, 6 milioni per rilanciare le Terme"

Il nuovo ad Martellozzo: "Questo è un posto unico, a breve presenteremo il piano industriale per valorizzare la struttura e l’occupazione"

Migration

Carlo Alberto Martellozzo, nuovo ad delle terme, ha già risanato un complesso termale in Emilia Romagna. Adesso Chianciano, una sfida difficile, perché ha accettato?

"Chianciano è un posto unico nel panorama termale-sanitario europeo, con potenzialità totalmente inespresse e che va assolutamente recuperato; è una sfida complessa, ma con la collaborazione di tutti, si può vincere in tempi brevi".

Ma come pensa di farlo, visti anche i bilanci in perdita?

"Terme di Chianciano è stata ed è ancora una vera macchina mangiasoldi e brucia risorse; sembra, purtroppo, una “piccola Alitalia”. Noi stiamo impostando un’azienda moderna, capace di competere sul mercato, innovativa e che sia davvero da traino a tutta l’economia dell’area. Voragini come quelle degli ultimi 20 anni non sono accettabili. L’azienda ha rischiato 6 mesi fa di fallire definitivamente".

Ma il piano industriale a che punto è e quali sono i tempi?

"Stiamo finalizzando il Piano nei prossimi 45 giorni, con il supporto di PriceWaterhouse; è un Piano complesso con una cornice finanziaria che tenga conto anche del Pnrr. La principale criticità riguarda gli immobili da riqualificare che appartengono, come sapete tutti, a una società regionale in liquidazione e sui quali abbiamo difficoltà a intervenire. Presenteremo il Piano a novembre agli stakeholder. A marzo prevediamo di iniziare gli interventi, le attività di marketing, sales, formazione sono in programmazione a breve".

Le risorse finanziarie da dove arriveranno?

"Lo Stato non può mettere i soldi sulle Terme. E’ possibile, invece, accedere al Fondo Protezione Imprese, riservato anche ai marchi storici come Chianciano. Questo riconoscimento lo abbiamo chiesto e ottenuto noi. Il Piano oggi prevede 6 milioni di nuovi investimenti di cui 4 li mettono gli azionisti privati e 2 Invitalia che sarà anche socia di minoranza temporaneamente. Inoltre ci sono i pesanti debiti del passato, circa 9 milioni, che saranno regolati dalle previsioni del concordato".

Come interfacciarvi con il territorio e le strutture ricettive?

"Gli steccati e le risse rilevate a Chianciano sono fuori dal mondo e il nostro sito, che è il sito web di riferimento, rappresenta ancora solo pochi alberghi: incredibile. Pare che tutto sia stato indirizzato per dividere invece che unire. Lo sforzo culturale è non alimentare le divisioni che dominano l’area".

Parliamo di lavoro e occupazione: i sindacati sono in agitazione, la vostra posizione?

"Le risorse umane sono la ricchezza principale di aziende come questa, mi chiedo perché per 20 anni tutti sono stati silenti davanti alla voragine che ogni giorno peggiorava. Gli schemi del 2000 non sono applicabili a un’azienda che vuol vivere nel 2030. Nostro obiettivo prioritario è tutelare e implementare l’occupazione, nel rispetto delle regole di funzionamento di un’azienda che vuol crescere. Abbiamo disdetto un anacronistico contratto integrativo che non serviva a nessuno, se non a ingessare e affossare l’azienda, e abbiamo già scritto al sindacato per aprire un tavolo di lavoro per costruire un nuovo, moderno, adeguato accordo. Non capisco proprio, se non per motivi pubblicitari, perché proclamare lo stato di agitazione. E’ evidente che abbiamo necessità di risorse motivate, qualificate, formate, plurilingue per affrontare le sfide del futuro".

Anna Duchini