GUIDO DE LEO
Cronaca

Chiacig, il campione fuoricorso Dalle medaglie d’oro e gli scudetti alla promozione in D con il Cus

"Il segreto è la passione che nutro per il basket. Dopo anni di inattività ho rimesso a posto il fisico. Tanti complimenti dopo la vittoria. Siena è la mia casa, vivo qui dal 2000. Mens Sana, i miei tempi d’oro".

Chiacig, il campione fuoricorso Dalle medaglie d’oro e gli scudetti alla promozione in D con il Cus

di Guido De Leo

Quando si dice ‘la passione non ha età’. Nonostante anni di inattività Roberto Chiacig, vero e proprio totem del basket nazionale, vicino a spegnere 49 candeline, non ha intenzione di appendere le scarpe al chiodo. Lo testimonia la stagione giocata con il Cus Siena, protagonista della vittoria nel campionato di Promozione che è valsa agli Springtails l’accesso alla D con tre gare di anticipo battendo la Polisportiva Valle Mugnone 91-83. La presenza nel team di coach Bicchi dell’ex capitano della Mens Sana ha fatto il giro dei social perché, seppur in Promozione, non è da tutti essere ancora protagonisti alla sua età.

"Il segreto? Sicuramente la passione che ho questo sport a cui ho giocato una vita – sottolinea l’ex lungo azzurro – ma anche lo spirito e il saper rimettersi a posto fisicamente dopo anni di inattività per un problema all’anca. Finché, ripeto, la passione e il fisico ti aiutano si può continuare a fare poi, quando non sarà più in grado di giocare, quindi tra 10 anni circa (ride, ndr) penserò a sviluppare ulteriormente il mio ruolo fuori dal campo per contribuire a creare qualcosa ed aiutare i ragazzi più giovani con il mio bagaglio di esperienza nel mio settore, quello dei lunghi".

Il successo con gli universitari ha fatto il giro dei social. Ti aspettavi tanto clamore?

"Onestamente no. Ho ricevuto tanti messaggi, attestati di stima, reazioni sui social che mi hanno fatto piacere e divertito. Col Cus e con Battente collaboro dall’anno scorso, dando una mano all’allenatore e giocatori. Poi si sono sviluppate le cose, mi sono operato all’anca due anni fa e ho ripreso ad allenarmi ritrovando una buona condizione. Piano piano mi hanno dato l’opportunità di giocare e mi ha fatto piacere vivere questa annata con i miei compagni. E’ stato divertente alla mia età e per certi versi esaltante. Ma il merito della promozione è loro oltre che del coach, io ho solo dato una mano".

Il tuo futuro è in D con il Cus?

"A quello onestamente non ho ancora pensato. Sicuramente con il Cus continuerò a collaborare a prescindere, poi valuteremo se anche in campo o no".

Siena è ormai la tua casa.

"Si, dal 2000 in pratica visto che anche quando mi sono spostato per giocare ho sempre fatto base qui. Ricordo bene quel momento, in cui arrivai alla Mens Sana alla vigilia del periodo più bello e ricco di successi, inaugurato proprio in quelle stagioni con la Saporta e il primo scudetto. Bellissimi ricordi di grandi partite e compagni eccezionali".

Poi alla Mens Sana sei tornato nel 2014.

"Si, in B nel 1415. Fu una scelta mia di voler tornare a Siena per il legame che ho e per dare piccolo contributo per riportare Mens Sana almeno in A2. Fu una bella annata, peccato che non ci fu continuità e che poi le cose siano peggiorate negli anni dopo. Ma seguo sempre la società e la squadra, così come la C Gold e le altre senesi. Ho visto di recente il derby con la Virtus e tornerò sicuramente al palazzetto per i playoff". Del resto quella è anche casa sua.