Centrodestra, Nicoletta Fabio c’è "Così Siena uscirà dall’isolamento"

La candidata sindaco si presenta: "Mi aspetto una campagna elettorale velenosa, parlerò solo di temi concreti"

di Orlando Pacchiani

Lunedì inaugurerà il comitato elettorale in via del Porrione, di fatto il battesimo ufficiale della campagna elettorale che la vedrà al via con cinque liste: le tre dei partiti del centrodestra più due civiche. Nicoletta Fabio, dopo un iniziale rifiuto, ha accettato la proposta di rappresentare una parte dell’attuale maggioranza. "Ho detto sì per senso di appartenenza e spirito di servizio civico, per tanto tempo ho assistito a tante cose che non mi piacevano in città, ho pensato che ora fosse il momento di esporsi in prima persona" dice.

Preoccupata per la partenza in ritardo?

"No, i tempi sono stretti ma sufficienti per far passare il nostro messaggio. In questi giorni stiamo definendo il programma, con l’obiettivo di valorizzare le potenzialità di sviluppo e crescita economica, culturale, turistica e scientifica della città in una visione di sostenibilità ambientale e sociale".

Perché i senesi dovrebbero votare lei?

"Credo di poter proporre e interpretare un patto di corresponsabilità tra amministrazione e cittadini, mediando le esigenze di tutti quelli che vivono, studiano, lavorano o vengono qui per una visita. È ciò che nel tempo è mancato".

Anna Ferretti si definisce candidata sindaca, lei?

"Preferisco sindaco, perché quella è la funzione istituzionale. Le distinzioni di genere lessicali mi sembrano superate, importante è che le donne ricoprano sempre più ruoli di responsabilità come accaduto con Giorgia Meloni".

L’attuale maggioranza arriva al voto a colpi di comunicati contrapposti tra assessori, che ne pensa?

"Spero che in campagna elettorale si parli di contenuti, la contrapposizione è normale, le continue frizioni e tensioni meno".

Ma condivide l’osservazione avanzata dal centrodestra che De Mossi si è spostato a sinistra?

"Mi sembra innegabile che si sia posto al fianco di una componente chiaramente di centrosinistra. Così come che la mia candidatura è l’unica sostenuta dal centrodestra compatto".

Che campagna elettorale si aspetta?

"Temo velenosa. Ma personalmente non scenderò nel battibecco, accetto il confronto sui temi che può essere anche forte, ma non quello basato sul pettegolezzo".

Conosce e in alcuni casi anche molto bene alcuni dei suoi competitori: è un vantaggio o un limite?

"Rispetto in ogni caso gli avversari, il fatto di aver condiviso un pezzo di strada con alcuni di loro non fa che rafforzare la mia convinzione. Certo, poi gioco per vincere come immagino gli altri e quindi cercherò di marcare le differenze tra di noi".

In caso di vittoria, l’esempio di un tema di intervento?

"È mia intenzione costruire un nuovo progetto culturale che faccia uscire Siena dall’isolamento. Siena città grande vuol dire fare rete ed essere capofila del territorio, valorizzando sempre più le nostre università, enti, istituzioni in un contesto di forte sinergia".

Si parla molto di biotecnopolo ma ancora il progetto deve partire: lei cosa immagina?

"Lo ritengo una grande opportunità occupazionale per Siena e la provincia, oltre ovviamente a essere un presidio fondamentale per la prevenzione e la ricerca per l’intera nazione. Occorrerà coinvolgere le industrie e gli attori del territorio, per quello che immagino diventare un centro di eccellenza mondiale nel campo delle scienze della vita".

Ha parlato di cultura e biotecnopolo, altri temi che inserirà nel programma?

"Dobbiamo migliorare le politiche di welfare, poi penso a un grande lavoro per il rilancio del commercio, la cura del verde pubblico e la pulizia delle strade. Aumentare la collaborazione con le forze dell’ordine consentirà di aumentare la sicurezza, investendo sulle figure dei vigili di quartiere e assicurando la presenza costante, calendarizzata, della giunta nei quartieri fuori dalle mura".